di Pietro Bellantoni
Iniziamo con un simpatico amarcord…
26 settembre 2013
PARLAMENTARI PD
«Avevamo ragione noi: a Rende nessuna infiltrazione criminale». Ih ih ih.
19 marzo
AMEDEO MATACENA
(Ex parlamentare)
«La mia condizione è simile a quella di Berlusconi: a lui a livello nazionale, a me a livello locale, ovvero calabrese, ci hanno voluto fare fuori, siamo finiti nel tritacarne, vittime della giustizia italiana».
20 marzo
M5S CALABRIA
(Movimento politico)
«Mentre Renzi invita a disertare le urne, Oliverio, fra i promotori del referendum del prossimo 17 aprile, non avvia la campagna referendaria. Chiariscano lui, l’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo e il delegato referendario, Arturo Bova, a tutti i calabresi se hanno ancora intenzione di difendere le nostre coste, come più volte dichiarato, oppure se si preferirà seguire la linea ipocrita dettata da Matteo Renzi». Secondo voi?
21 marzo
ALFONSO GRILLO
(Ex consigliere regionale)
«Inondato dalle vostre manifestazioni d’affetto, rifletto sul valore della vita… Cosa ricordiamo della nostra vita? I sentimenti. Graffi che essere umani lasciano nel cuore di altri essere umani, e che “rendono prezioso” il nostro tempo. Non un solo giorno infatti meriterebbe di essere vissuto senza… Ed allora a tutti voi che mi onorate della vostra amicizia, a tutti voi che, nonostante il trascorrere del tempo, non perdete la stima, la fiducia, la considerazione, a tutti voi che contribuite a rendere preziosa la mia esistenza, un grazie immenso…». Brividi.
21 marzo
LUIGI GUGLIELMELLI
(Segretario provinciale Pd Cosenza)
«Tsipras chiude le frontiere ai migranti. Annuncia la chiusura della rotta dei Balcani e di fatto incoraggia la rotta del Mediterraneo con il carico di morti che questo comporta per i tantissimi naufragi. Ma Renzi è di destra».
21 marzo
ALFREDO D’ATTORRE
(Deputato)
Referendum sulle trivelle. «Trovo invece allucinante l’invito del Pd all’astensione. Ora Oliverio dovrà scegliere da che parte stare, se difendere la dignità della Calabria o sottostare ai giochi mediocri di chi dà le carte a Roma. Mentre Renzi viene qui ogni 3-4 mesi a fare passerelle per poi non mantenere gli impegni presi, a Cosenza e alla Regione si sta concretizzando sempre di più il Partito della nazione».
21 marzo
FRANCO LARATTA/1
(Ex deputato Pd)
«La Calabria in festa dà il bentornato ad Alfredo D’attore, commissario bersaniano del Pd calabrese per alcuni anni. Poi eletto in parlamento grazie all’incontrollabile generosità delle primarie del Pd catanzarese (su quelle del cosentino avevo da tempo steso il classico pietoso velo!). Ora viene a rifondare la sinistra che non c’è. E toccherà a lui, a Fassina e a tanti altri compagni provvedere».
22 marzo
L’ECO DI CALAMIZZI
(Pagina Facebook satirica)
«+++ ULTIM’ORA +++ La delegazione reggina in Belgio rassicura la città: “Resteremo ancora a lungo a Bruxelles”».
22 marzo
FEDERICA ROCCISANO
(Assessore regionale Lavoro)
Il suo commento sugli Stati generali dei giovani: «Il nostro scopo era quello di rompere un sistema e di non parlare più di giovani come di una minoranza». Infatti la sala era semideserta.
22 marzo
ROCCO TASSONE
(Ex segretario regionale Prc)
«Il governo regionale calabrese sta perdendo decine e decine di milioni di euro di fondi europei che dovrebbero servire per rilanciare l’economia e creare lavoro. Se non si fosse trattato di una giunta di sinistra, questa deprimente realtà avrebbe fatto scendere in piazza sindacati e organizzazioni di categoria per chiedere le dimissioni al presidente Oliverio e a tutta la sua giunta. I nostri amministratori invece vanno avanti come se niente fosse, infischiandone delle risorse gettate al vento e dei pesanti richiami di Bruxelles, che parla di bandi con gravi irregolarità e problemi simili. I cittadini calabresi ormai hanno capito che questa classe dirigente della sinistra non ha alcuna capacità di governo, mentre si preoccupa soltanto delle beghe interne ai loro partiti».
23 marzo
SANDRO PRINCIPE/1
(Ex sindaco di Rende e sottosegretario)
(Da ordinanza del gip di Catanzaro) «Veni ‘ccà tu un t’ha a ddi permetta a lasci concessioni a pomp’i benzina ca ccà ci su i regole rendesi e quindi t’ha consultà prima ccu mia».
23 marzo
NICOLA MORRA, PAOLO PARENTELA, DALILA NESCI, FEDERICA DIENI
(Parlamentari M5S)
Gli arresti di Rende sono «la riprova della grande menzogna della narrazione di Renzi, che doveva rottamare il sistema di cui si è invece nutrito, circondandosi di evasori, delinquenti d’alto bordo e, a quanto pare, amici delle ‘ndrine. Principe, il più celebre tra gli arrestati, si convertì in un baleno al renzismo, e non fu il solo. Il potere politico e il potere criminale vanno a braccetto in Calabria, e a volte sono un corpo solo».
23 marzo
SANDRO PRINCIPE/2
Al dirigente che può ricevere la delega ai Lavori pubblici: «Tu un tieni nessuno requisito… t’ha occupà i molluschi».
23 marzo
VITTORIO CAVALCANTI
(Ex sindaco di Rende)
«E quando io come al solito da coglione ne ho parlato con Sandro [Principe, ovviamente] lo sai che ha detto? “Questo non se ne parla nemmeno! Che glielo dico io, che mo lo chiamo io e glielo dico.. ma come caz… ti permetti?”. Cioè non aveva, non ha acconsentito nemmeno che uno me ne veniva a parlare di un problema».
23 marzo
ALESSANDRO DE VIRGILIO
(Giornalista e scrittore)
«La Dda di Catanzaro: “C’era una sistematica elargizione di favori da parte dei politici al clan”. La frase Rende bene l’idea».
23 marzo
MARCO MINNITI
(Sottosegretario)
«Il livello di radicamento del terrorismo jihadista a Molenbeek è come quello della ‘ndrangheta a Platì in Calabria».
24 marzo
LIBERI DI RICOMINCIARE
(Movimento politico)
Le parole di Minniti «rappresentano un Crimine di Stato nei confronti di una Comunità, quella di Platì, criminalizzata, strumentalizzata ed equiparata con le sue parole al terrorismo internazionale». E voi potete dire tutte le castronerie che volete?
24 marzo
PARLAMENTARI M5S
(Membri della Commissione antimafia)
«Articoli di stampa ricordano gli elogi di Magorno a Sandro Principe, uno degli arrestati, di come lo ringraziasse per il suo endorsement e di come Principe andasse in giro con lui per fargli campagna elettorale. Al di là dei rapporti che emergono fra Magorno e Principe, il responsabile Pd in Calabria è lui ed è suo dovere farsi avanti altrimenti la sua presenza in commissione diventa imbarazzante e, stando così le cose se non vuole farsi avanti allora sarebbe opportuno che facesse un passo indietro, lasciando almeno la commissione». Seee, ciao.
24 marzo
FRANCO MIRABELLI
(Capogruppo Pd in Commissione antimafia)
«Siamo arcistufi della propaganda a Cinque stelle, senza capo né coda, che rischia, in un atteggiamento grave e tutto contro il Pd, di delegittimare un’istituzione importante come la Commissione antimafia (…) Per esempio, adesso non si capisce perché la Commissione dovrebbe ascoltare una persona perbene come Ernesto Magorno, che è sì il segretario del Pd calabrese ma niente ha a che fare con l’attuale inchiesta su Rende».
24 marzo
ARTURO BOVA
(Consigliere regionale)
«È superfluo dire come ritenga assurdo l’atteggiamento del governo e del Pd. Questo referendum non è contro il governo, lo sostengono finanche le associazioni ambientaliste che di solito non fanno sconti a nessuno. Andare a votare il 17 aprile è un esercizio di democrazia, un diritto che tutti i cittadini devono poter esercitare liberamente. Sentire qualcuno proprio del Partito democratico dire che ritiene inutile uno strumento di democrazia è sinceramente fastidioso. Per uno come me, che proviene da una formazione berlingueriana, è impossibile concepire come delle dichiarazioni così gravi vengano da parte di chi rappresenta le istituzioni».
24 marzo
DANIELE ROMEO
(Ex consigliere comunale Reggio)
«Sono stati giorni agitati, di paura e angoscia per i nostri amministratori bloccati in un comodo hotel lontanissimo dalle zone colpite dall’attentato belga. Ho pregato tanto quando ho visto le camionette militari immortalate su Fb dai nostri amministratori (diverse e più terrificanti, evidentemente, di quelle che stazionano da anni davanti piazza castello a Reggio Calabria), mi rincuora saperli finalmente al sicuro in città.
Qualche dubbio, però, mi pervade: non è che anche voi, (come il sindaco Falcomatà, convinto di amministrare da 2 mesi ma erano già 100 giorni) fate confusione con le date e avete voluto anticipare la Pasquetta? Così tanti, numerosi e appassionati, cosa ci siete andati a fare a Bruxelles? Cosa avete prodotto per la nostra Terra?». Semplice: un sacco di tweet e post su Facebook.
24 marzo
FRANCO LARATTA/2
(Da Il Quotidiano del Sud) «Intanto penso che il Pd calabrese non possa tenere la testa sotto la sabbia: non è uno struzzo. Anche se ci somiglia molto!».
24 marzo
GIUSEPPE MAZZUCA
(Ex consigliere comunale di Cosenza)
«Alla luce di quanto accaduto con la nomina diretta e arbitraria degli scrutatori da parte dei del rappresentante del Partito democratico nella commissione elettorale, sarebbe il caso che i quattro deputati del Pd, prima di impartire lezioncine di moralità, guardassero in casa propria dove continua a regnare la mancanza di trasparenza e l’uso clientelare della pratica di nominare gli scrutatori».
24 marzo
RAOUL BOVA
(Attore)
Titolo choc: +++Raul Bova ritorna a Roccella Jonica per festeggiare la Pasqua+++
24 marzo
STEFANO ESPOSITO
(Parlamentare Pd)
«Ma il senatore Morra del M5S che fa il moralizzatore, è lo stesso Morra che oggi sembra smemorato su Crotone? A quanto sostiene il Fatto Quotidiano, Morra sarebbe stato al corrente del fatto che il fratello di un killer (pentito) della ‘ndrangheta fa parte del meet up di Crotone. Lo sapeva? Risponda se ne fosse informato o meno e faccia chiarezza sulla vicenda. O dopo il caso Quarto siamo di fronte al “non vedo, non sento e non parlo” anche su Crotone?».
25 marzo
LUIGI INCARNATO
(Ex assessore regionale)
«Pietro Mancini scrive un pezzo sulla questione Rende trascurando due aspetti fondamentali: il primo che il garantismo è un diritto figlio del socialismo; il secondo che parla di un contesto diverso. Purtroppo diceva La Malfa che a volte i figli servono per dimostrare la grandezza dei padri. Mai come questa volta ha fatto pipì fuori dal vaso il figlio del grande leone.
25 marzo
MIMMO TALLINI
(Consigliere regionale)
«A distanza di un anno il buon Mario [Oliverio] incassa l’ennesima brutta figura del suo pessimo mandato, una collezione infinita di gaffe, errori, inadempienze che ne fanno il peggior presidente che la Calabria abbia avuto nella sua storia. Anziché tutelare la Regione, il governatore ha esposto l’ente, dimostrando assoluta incompetenza e colpevole leggerezza, alla condanna al pagamento di ben 200mila euro a Zoccali (…) Se avesse saputo governare con equilibrio e rispetto delle leggi, se avesse saputo ascoltare l’opposizione, il governatore avrebbe dovuto rispettare la scadenza fissata nei contratti, senza farsi prendere dall’ansia di fare “pulizia etnica”. Ora il dottor Zoccali sarà pagato, senza lavorare, fino al 14 maggio del 2016».
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