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La Cittadella avrà il suo ristorante. Costerà 4 milioni



CATANZARO Per la Cittadella regionale solo Parmigiano reggiano stagionato almeno 20 mesi e prosciutto crudo di prima qualità. Gli uffici si organizzano per la gara da 4,3 milioni di euro che affide…

Pubblicato il: 29/03/2016 – 11:37
La Cittadella avrà il suo ristorante. Costerà 4 milioni



CATANZARO Per la Cittadella regionale solo Parmigiano reggiano stagionato almeno 20 mesi e prosciutto crudo di prima qualità. Gli uffici si organizzano per la gara da 4,3 milioni di euro che affiderà il servizio «bar-ristorazione veloce, ristorante e servizi accessori» della casa dei calabresi per cinque anni (rinnovabili per altri tre). E nel capitolato d’appalto spuntano prezzi per singoli pasti e richieste che puntano, ovviamente, sul “made in Calabria”. Sembra un affare, per chi si aggiudicherà l’appalto. Non c’è alcun obbligo per i dipendenti regionali a usufruire del catering che sarà offerto, ma è prevedibile che nel “deserto” di Germaneto saranno moltissimi a mettersi in fila per le portate offerte. È proprio sulla base dei numeri ipotizzati che l’amministrazione ha ricavato la cifra da richiedere alle aziende che concorreranno alla gara.

costo del pasto

I NUMERI: 300 “CLIENTI” AL GIORNO Così, «il valore presunto della concessione relativamente al servizio Bar – Ristorazione veloce è stato stimato in 390mila euro annui, ovvero 3.120.000 euro per la durata contrattuale massima (5+3 anni), ed è stato ottenuto ipotizzando un’utenza media di 300 unità per un importo medio pari a 5 euro». La sede ha un numero di dipendenti pari a circa 1850 unità oltre al personale esterno che avrà diritto di accesso e il prezzo del menu completo convenzionato posto a base d’asta è di 10 euro per singolo pasto. Più bassi gli introiti attesti dal servizio ristorante per otto anni: circa 1.040.000 euro, «considerando mediamente 20 coperti giornalieri per un importo di 25 euro a persona». Per il servizio bar, invece, si prevedono 160mila euro per gli otto anni. Tutte stime, come viene indicato nel capitolato d’appalto.

menu

I PRODOTTI CALABRESI Gli obblighi arrivano sulla qualità del cibo e sulla sua provenienza. Il servizio ristorazione «deve rappresentare anche una vetrina dei prodotti di tipici e di qualità del proprio territorio», dunque «l’impresa concorrente dovrà indicare in termini percentuali l’incidenza sul totale della spesa annua sostenuta per l’acquisto di derrate alimentari usate nella preparazione dei piatti derivante, per almeno il 60%, da produzioni ottenute da coltivazioni e trasformazioni biologiche, provenienti per almeno il 20% da aziende agricole singole o associate con sede operativa o unità tecnica produttiva nella regione Calabria». Non solo: nei frigo e sugli scaffali dovranno esserci «prodotti con marchio Dop, Igp, Stg iscritti nell’apposito registro provenienti da aziende singole o associate con sede operativa o unità tecnica produttiva nella regione Calabria» e «prodotti tipici da produzione agroalimentare tradizionale provenienti da fornitori iscritti nell’Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali istituito presso il Ministero delle Politiche agricole».

p. p. p.

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