REGGIO CALABRIA Avrebbe perseguitato una coppia di coniugi, sottoponendoli a una lunga serie di intimidazioni al fine di ottenere il pagamento di somme non dovute, utilizzando anche un falso profilo Facebook per intimidirli. Con l’accusa di tentata estorsione, i carabinieri della compagnia di Reggio Calabria, su disposizione della locale Procura della Repubblica, hanno fermato un uomo di 47 anni, Emanuele Quattrone, reggino, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo era già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nella città calabrese con divieto di allontanamento dalla sua abitazione nelle ore notturne.
Secondo l’accusa, Quattrone, con l’aiuto di altre persone, su cui sono ancora in corso indagini, dal giugno 2011 al gennaio 2016 avrebbe perseguitato le vittime, residenti nella frazione Gallina della città calabrese dello Stretto, al fine di costringerle a consegnargli 230.000 euro quale corrispettivo di lavori di completamento dell’edificio di loro residenza per i quali aveva già ricevuto a saldo 443.000 euro nell’aprile 2011. La particolarità della vicenda sta nel fatto che l’estortore avrebbe posto in essere intimidazioni di tipo “tradizionale”, come la minaccia a mano armata, telefonate minatorie, il lancio di una testa di capretto mozzata contro il cancello dell’abitazione dei coniugi, il danneggiamento del tubo di scarico della casa determinando l’allagamento di una scuola di musica adiacente o, ancora, l’ incendio appiccato all’esterno del muro di confine dell’edificio; ma anche usando un falso profilo Facebook, con il quale monitorava l’operato dei coniugi e dei loro figli e pubblicava foto dell’abitazione oggetto del contendere, accompagnate da commenti minatori. Diverse le denunce presentate dalle vittime ai carabinieri che, espletate le indagini del caso, hanno proceduto al fermo. L’uomo, prelevato stamane dalla sua abitazione, si trova adesso nel carcere della città.
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