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«Risorse eque tra sanità pubblica e privata»

LAMEZIA TERME Ci deve essere uguale remunerazione tra sanità pubblica e quella privata. È quanto emerso nel corso degli stati generali della sanità privata, che si sono svolti a Lamezia Terme….

Pubblicato il: 30/03/2016 – 20:08
«Risorse eque tra sanità pubblica e privata»

LAMEZIA TERME Ci deve essere uguale remunerazione tra sanità pubblica e quella privata. È quanto emerso nel corso degli stati generali della sanità privata, che si sono svolti a Lamezia Terme. I lavori sono iniziati con la relazione di Enzo Paolini, presidente dell’Aiop. 
«La prima questione da porre – è scritto nel documento che è stato approvato – a una seria legislatura regionale, intenzionata a inquadrare bene la problematica sanitaria e ad avere le idee chiare su cosa e come fare è relativa agli scopi del servizio sanitario pubblico. Quello, per intenderci, nato con la legge 833 del 1978 (poi integrata dal d. lvo 502/92) che ha reso l’assistenza sanitaria gratuita ed universale per tutti i cittadini italiani, senza alcuna distinzione di capacità reddituali o di classe sociale e finanziato integralmente dal prelievo fiscale, cioè dalle tasse che paghiamo. In questo quadro ciò che deve fare lo Stato è perciò garantire a tutti diagnosi, cure ed assistenza con la massima qualità ed efficienza possibile, utilizzando nel modo migliore le risorse date. E qui, se si vuole essere seri e governare senza demagogia, occorre ribaltare il teorema imperante secondo il quale il diritto alla salute sarebbe subordinato alle dotazioni finanziarie per cui, esaurite queste, cesserebbe la tutela che la Costituzione prevede per la salute dei cittadini».
«Occorre affermare – è scritto ancora nel documento – esattamente il contrario. Un governo non può nascondersi dietro i cavilli di un avvocato o di un Tar. Deve assicurare la tutela della salute – sempre a tutti e per tutti i cosiddetti “livelli essenziali di assistenza” – utilizzando al meglio le (tante e sufficienti) risorse a disposizione. Dire che i soldi sono pochi e perciò razionare i servizi non è governare. Governare è razionalizzare, non razionare. Dunque i recenti decreti 25 – 26 – 27 e 30 del 2016 devono essere rivisti. Riguardo alle Risorse, l’Aiop propone la netta separazione tra le funzioni di programmazione di erogazione dei servizi. Quindi le Asp distinte dalle aziende ospedaliere, dalle case di cura, dagli ambulatori, dai laboratori, dalle rsa, insomma da tutte le strutture che erogano prestazioni. Il ruolo delle Asp dovrebbe essere solo di programmazione e poi di controlli per poi effettuare i pagamenti delle prestazioni validate ed appropriate e ciò possono farlo «credibilmente solo se sono terze rispetto agli erogatori». In questo contesto le Aziende sanitarie devono essere dotate di un fondo pari alla quota pro-capite stabilita dalla Regione, moltiplicata per il numero dei cittadini assistiti secondo il criterio dei costi standard e non della spesa storica. Edoardo Macina (Anisap) ha spiegato come una produzione di circa 91 milioni di euro di prestazioni a fronte di un pagamento di circa 61.

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