«Ecco la soluzione per uscire dal commissariamento della sanità»

REGGIO CALABRIA «Volevo dare il mio contributo al Consiglio, ma non me lo hanno permesso». Le battaglie quotidiane e a viso aperto a favore della sanità calabrese non sono bastate a Dalila Nesci per ottenere udienza dalla politica regionale. Per la deputata del M5S le porte di Palazzo Campanella sono rimaste chiuse. Questa mattina la Conferenza dei capigruppo ha deciso di non permetterle di intervenire in assemblea durante la seduta dedicata alla sanità. Non solo, alla parlamentare non è stata nemmeno concessa un’aula per tenere una conferenza stampa. Nesci ha così deciso di lanciare le sue proposte dal cortile dell’Astronave, a pochi passi dalla buvette. I commissari Scura e Urbani sono indigesti a Oliverio? «Possono andare via da domani, grazie alla legge 191 del 2009 che permette di uscire dal commissariamento». Un regime speciale che, secondo la deputata, è «una truffa, visto che il debito in questi anni è sempre cresciuto”. La proroga, poi, “non poteva esserci per legge». La situazione ha quasi i contorni dell’illegalità. Ma la soluzione, dice Nesci, è a portata di mano: «Basta riscrivere un nuovo Piano di rientro che, dopo l’approvazione dei ministeri, ci permetterà di tornare a una situazione di normalità». Ed ecco l’invito a quel Consiglio che non ha voluto ascoltarla: «Spero che oggi venga deliberata l’uscita dal commissariamento e che si prenda una posizione forte contro il governo centrale». Non mancano le bordate a Oliverio («in questi anni abbiamo fatto molte richieste ma non siamo mai stati presi in considerazione») e soprattutto ai commissari. «Scura e Urbani si sono macchiati di abuso di potere, devono andare a casa».

Pietro Bellantoni
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