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I silenzi del Pd e l'orchestrina sul Titanic

In attesa che la Commissione parlamentare antimafia lasci “la Calabria di sotto” per occuparsi anche della “Calabria di sopra”, usiamo le parole con le quali la presidente Rosy Bindi ha risposto ai…

Pubblicato il: 01/04/2016 – 19:10
I silenzi del Pd e l'orchestrina sul Titanic

In attesa che la Commissione parlamentare antimafia lasci “la Calabria di sotto” per occuparsi anche della “Calabria di sopra”, usiamo le parole con le quali la presidente Rosy Bindi ha risposto ai colleghi che le chiedevano se intendeva occuparsi del “caso Rende”, è bene che, a una settimana dallo “tsunami” che ha portato agli arresti i vertici del Pd rendese, con in testa l’ex sottosegretario Sandro Principe, il Partito democratico un qualche dibattito lo apra.
È obbligato a farlo perché in passato non ha lesinato critiche, neppure tanto velate, verso chi aveva osato indagare sulla gestione del comune di Rende o darne notizia. Alla memoria corta dei parlamentari del Pd calabrese, soccorriamo riproponendo il documento che tutti loro firmarono e diffusero giovedì 26 ottobre del 2013.
«Oggi è stato pubblicato – recita quel documento – il decreto del ministro dell’Interno Angelino Alfano con il quale si chiude il procedimento aperto nel novembre del 2012 e si dichiara l’insussistenza dei presupposti per lo scioglimento per infiltrazione mafiosa dell’amministrazione di oltre Campagnano. Ora i rendesi potranno tornare a votare la prossima primavera con la certezza che la mafia non è mai entrata nelle stanze del Comune. Avevamo ragione noi del Pd che sempre abbiamo sostenuto la forza della tradizione democratica di Rende, modello ultradecennale di buon governo in Calabria».
Adesso gli stessi parlamentari tacciono e quelli che non lo fanno, perché non possono farlo, si fermano al dichiararsi «sbigottiti». Troppo poco per far digerire quella certificazione di «modello ultradecennale di buon governo della Calabria» gettata in faccia agli inquirenti, le cui indagini avevano imposto la necessità di insediare una Commissione d’accesso al comune di Rende.
Ricapitolando, i parlamentari calabresi del Pd evitano spiegazioni e confronto pubblico sullo tsunami di Rende. La Commissione parlamentare antimafia preferisce occuparsi della “Calabria di sotto”. E intanto la Procura distrettuale di Reggio Calabria fa sequestrare i filmati delle telecamere del quinto piano e degli ingressi, nonché i tracciati dei badge, di Palazzo Campanella per verificare passaggi e presenze istituzionalmente imbarazzanti. A confronto, l’orchestrina che suonava sul Titanic appare come un monumento di responsabile consapevolezza.

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