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Sanità, Cannizzaro: «Oliverio non ha idee»

REGGIO CALABRIA «Durante l’ultimo consiglio regionale il presidente Oliverio ha detto che “dal 30 luglio 2010 la sanità calabrese è stata sottoposta a Commissariamento e nominato, quale commis…

Pubblicato il: 01/04/2016 – 15:12
Sanità, Cannizzaro: «Oliverio non ha idee»

REGGIO CALABRIA «Durante l’ultimo consiglio regionale il presidente Oliverio ha detto che “dal 30 luglio 2010 la sanità calabrese è stata sottoposta a Commissariamento e nominato, quale commissario, il presidente pro tempore Scopelliti. Da quel momento è iniziato per la Regione uno dei periodi più difficili della sua storia”. Per commentare ciò credo che basti una sola parola: vergognoso». Così il consigliere regionale e capogruppo del Cdl Francesco Cannizzaro.
«Ancora una volta – continua –, Oliverio ha perso un’altra buona occasione per tacere e, soprattutto, per dire la verità. Ovviamente si è ben guardato dal dire che Scopelliti ereditò dal compagno Loiero un debito miliardario nella sanità dei bilanci “orali”. Lo stesso gironalista Bruno Vespa dedicò una serata a questo argomento e ne rimase sbigottito. Così come si è ben guardato di comunicare che grazie alla giunta Scopelliti, fu raggiunto il pareggio di bilancio e si consentì lo sblocco del turn-over, e una crescita dei punteggi dei livelli essenziali di assistenza: con lode dal tavolo Massicci. Oggi, si punta solo il dito contro dimenticando il passato. Almeno si pensasse a lavorare per il presente e futuro. Nemmeno quello. Si può proporre a un’assemblea regionale una tesina elementare ricca di ovvietà dove, a parte l’odio smisurato verso i Commissari, offre come soluzione immediata per la sanità calabrese non solo la loro rimozione ma addirittura la fine del Piano di rientro alla spesa sanitaria. Appare evidente quindi, che il problema non era Scura in quanto incapace di gestire l’emergenza ma il potersi riappropriare della gestione completa del comparto sanitario-ospedaliero».
Alla fine – aggiunge Cannizzaro –, non emerge nessuna proposta da un consiglio regionale convocato con il solo intento di scaricare responsabilità e fallimenti sui Commissari e poterne chiedere non la rimozione, perché potrebbero arrivarne altri, ma addirittura la fine del commissariamento. Il quadro è semplice: abbiamo una maggioranza che rispecchia il presidente, vuota di idee e proposte, senza alcun progetto concreto che possa essere discusso, criticato, e perché no, condiviso. Invece niente, nessuna ammissione di errore dettato dall’arroganza e dall’avidità politica di questo esecutivo regionale, nessun passo indietro e, soprattutto, nessuna richiesta vera di collaborazione alla minoranza. Sono stato il solo, insieme a Fausto Orsomarso, a votare contro il documento per una questione di responsabilità, perché tengo alla salute dei calabresi e alla mia Calabria. È evidente l’inadeguatezza di una maggioranza senza idee e squarciata da faide interne che pone una discussione sterile basata su numeri scontati e ovvietà ben note a tutti. Potremmo riassumere il tutto con tre parole: sbarazzarsi del commissariamento. Io credo che in una Regione che nomina un commissario al giorno, dove tutte le emergenze sono gestite con commissariamenti, oggi si chiede che la politica si riappropri del suo ruolo, solo in sanità però. E allora mi domando: se dovesse terminare il commissariamento, Oliverio e la sua giunta gestirebbero le enormi criticità sanitarie per come hanno fatto con le Asp territoriali fino ad oggi?».
«Ricordiamo – conclude – bilanci doppi, tripli, consulenze, nomine illegittime e servizi azzerati, perfino i ricettari ormai sono un’emergenza. Ma questa per il governo Oliverio è tutta un’altra storia. E intanto a pagare sono sempre i calabresi».

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