ACRI Se è vero che il raggiungimento del vitalizio è il coronamento di ogni carriera politica che si rispetti, bisogna ammettere che Maurizio Feraudo, ex consigliere regionale di Italia dei Valori, ha raggiunto il traguardo con un certo anticipo. Scegliendo di ottenere un assegno mensile che vale il 40% della quota massima prevista, Feraudo arriva alla pensione (politica) a soli 55 anni. Basta una sola legislatura a garantirsi uno sconto di una dozzina di anni rispetto ai comuni cittadini. Potenza della politica, che appassiona Feraudo da sempre, anche se è diventata un impegno costante dal 1994. È l’anno in cui, secondo la sua biografia, l’ex esponente di Idv entra nel consiglio comunale di Acri grazie a “Insieme per Acri”, movimento che ha fondato e che lo ha guidato fino alle soglie del dipietrismo. Grazie al boom del partito fondato dall’ex pm di Mani pulite, Feraudo fa il suo ingresso in consiglio regionale nella legislatura guidata da Agazio Loiero. Siede a Palazzo Campanella dal 3 aprile 2005 al 27 marzo 2010: 4 anni, 11 mesi e 24 giorni che verranno arrotondati a cinque, come prevede la legge che regola l’accesso ai vitalizi da parte degli ex consiglieri. L’assegno, in realtà, sarebbe scattato al compimento del sessantesimo anno, ma Feraudo ha scelto di accedere al bonus cinque anni prima, accettando una ulteriore riduzione del 25%. Così, dallo scorso 1 marzo, all’ex inquilino dell’Astronave – è stato anche membro del Comitato misto paritetico per le Servitù militari della Calabria – spettano 2.808 euro al mese «al lordo delle ritenute di legge».
p. p. p.
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