HORROR SHOW | Mario xylella si abbatte sulla sanità

di Pietro Bellantoni*

26 marzo
MIMMO TALLINI
(Consigliere regionale)

«Il presidente Oliverio sta alla Calabria come la xylella agli ulivi della Puglia. In altre parole, un flagello irreparabile e senza rimedio».

29 marzo
STEFANO MORABITO
(Ex candidato a sindaco di Reggio)

Un commento sulla nuova legge calabrese: «”Prevenire e trattare il gioco d’azzardo”, a partire, forse, dai gratta e vinci che qualche consigliere regionale si faceva rimborsare».

31 marzo
MASSIMO GRAMELLINI
(Giornalista)

Su Mimmo Lucano «la reazione più appassionante è stata quella della politica. Silenzio assoluto, tranne Boldrini. Dagli altri Palazzi nemmeno un tweet. Anche il governatore della Calabria ha ritenuto più educato tacere. E non solo ieri. E non solo lui. Perché in questo Paese che spende miliardi in consulenze di ogni risma, nessuno si è mai degnato di chiedere un parere sul problema degli immigrati all’unico che parrebbe averlo risolto».

31 marzo
JOLE SANTELLI/1
(Coordinatrice di Fi Calabria)

Referendum no triv. «Non ne parla, al netto di una dichiarazione scontata per il sì, probabilmente per il diktat ricevuto da Renzi. Eppure, nei mesi scorsi, Oliverio si era vestito da Masaniello, correndo a Bari da Emiliano per recitare il ruolo di difensore delle coste meridionali, con annunci roboanti che preludevano a un impegno massiccio nella campagna referendaria. Nulla di questo è accaduto. Ne parla, invece, Lucio Presta, candidato sindaco del Pd a Cosenza, che in un’intervista ha dichiarato che il 17 aprile non andrà a votare, sconfessando clamorosamente la linea del presidente della Regione e del Partito democratico calabrese. Una confusione senza limiti che dimostra come Oliverio e il Pd locale inseguano senza sosta il renzismo, arrivando addirittura a un silenzio che sa di incoraggiamento all’astensione su un quesito elettorale voluto da loro stessi».

31 marzo
NICO D’ASCOLA
(Presidente della commissione Giustizia Senato)

«La proposta di legge sulla realizzazione del Ponte sullo Stretto presentata da Area popolare dimostra l’impegno per lo sviluppo delle infrastrutture nel Mezzogiorno, inserite nell’ottica di un contesto geopolitico internazionale che deve comportare una redistribuzione del peso politico del nostro Paese all’interno dell’Europa». E niente, non ci si rassegna.

31 marzo
ALESSANDRO DE VIRGILIO
(Giornalista e scrittore)

«La deputata grillina che intendeva partecipare alla seduta del consiglio regionale calabrese dedicata alla sanità è stata messa alla porta. Il classico “Nesci fora!».

31 marzo
CLAUDIO FAVA
(Vicepresidente commissione Antimafia)

«Non c’è solo un caso Rende, c’è un caso Calabria».

31 marzo
MARIO OLIVERIO/1
(Governatore della Calabria)

I commissari della Sanità Scura e Urbani hanno dato vita «a una gestione che ha raggiunto livelli inauditi di discrezionalità». Sì, di te se ne fregano proprio.

31 marzo
FRANCESCO CANNIZZARO/1
(Consigliere regionale)

«Renzi a Scura non rinuncerebbe mai. Se costretto, sceglierebbe sempre lui e non il nostro governatore».

31 marzo
GIUSEPPE MANGIALAVORI
(Consigliere regionale)

«Quando Renzi è venuto in Calabria nessuno ha avanzato critiche, ci sono stati solo sorrisini, pacche sulle spalle e strette di mano. La Calabria è stanca di queste barzellette».

1 aprile
JOLE SANTELLI/2

«Che la Calabria debba uscire dal piano di rientro siamo d’accordo, che il governo Renzi fatichi a farsi carico dei suoi problemi anche, ma Oliverio non è un sindacalista: governa la Regione da diciotto mesi e sulla sanità ha fatto solo parole».

1 aprile
ROSY BINDI
(Presidente commissione Antimafia)

In visita al negozio di Bentivoglio a Reggio: «Chi denuncia non viene lasciato solo». Ma almeno qualcuno poteva prendersi la briga di raccontarle tutta la storia.

1 aprile
SANTO GIOFFRÈ
(Ex commissario Asp Reggio)

Riflessione “pacata” su Facebook: «Sartre da marxista diceva che il mondo va osservato e cambiato da quello che è, non per quello che gli altri vogliono che appaia. Guardiamo, per esempio, il cosidetto Piano di rientro della sanità in una Regione di morti di fame e di cervello. Bene. Tutti coloro che ne hanno causato il collasso, ne parlano da vittime. Dal non controllo, o dalle azioni criminali commesse, rubando a man bassa, dettano moralità. Una per tutti. Colui che ha ideato, scritto e realizzato, in quella Regione di perduti, il Piano, chiudendo ospedali, che umanizzavano la sanità, decurtato posti letto, accreditato o non, a piacere le strutture degli amici degli amici, fa ora il moralizzatore. Infamia e vergogna di un popolo di pecoroni. E fanno finta pure di gridare…».

1 aprile
FLORA SCULCO
(Consigliera regionale)

«E dovrà spiegare ai cittadini crotonesi, il presidente del consiglio comunale nonchè segretario provinciale del Pd, Arturo Crugliano Pantisano, come mai e per quali misteriose ragioni, un giorno sì e l’altro pure, i suoi compari di partito circolano negli uffici dell’Asp e dell’ospedale di Crotone». 

1 aprile
ARTURO CRUGLIANO PANTISANO
(Segretario provinciale Pd Crotone)

«È il caso di dire che l’onorevole Flora Sculco ancora una volta ha perso una occasione per tacere. Dopo anni di abbandono della sanità Crotonese e l’uso clientelare delle strutture sanitarie si tenta di ribaltare la responsabilità pensando che i crotonesi hanno memoria corta e non ricordano chi ha avuto la responsabilità di gestione delle strutture sanitarie nella nostra città e nella provincia di Crotone».

1 aprile
MARIO OLIVERIO/2

In sanità «da oggi in poi nulla sarà più come prima». Fantastica illusione.

1 aprile
GIUSEPPE SCOPELLITI
(Ex governatore e sindaco di Reggio)

«Nel 2015, l’amministrazione Falcomatà ha deciso di cancellare l’opera [il waterfront], definanziandola. Quando si dice una classe dirigente lungimirante». Vabbè, la replica è troppo facile.