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Serra, ammutinamento di massa al Comune

SERRA SAN BRUNO C’è aria di crisi politica a Serra San Bruno. Il Comune è vicino a essere commissariato dopo l’annuncio di dimissioni di sette consiglieri comunali. Sette rappresentanti che fa…

Pubblicato il: 02/04/2016 – 18:57
Serra, ammutinamento di massa al Comune

SERRA SAN BRUNO C’è aria di crisi politica a Serra San Bruno. Il Comune è vicino a essere commissariato dopo l’annuncio di dimissioni di sette consiglieri comunali. Sette rappresentanti che fanno riferimento al capogruppo di maggioranza in Consiglio, Nazzareno Salerno, infatti, hanno annunciato le dimissioni. Bruno Rosi, dunque, terminerà anticipatamente il suo mandato da sindaco perché sfiduciato dalla sua stessa maggioranza. Dopo il rimpasto di giunta appena fatto, di seguito alla revoca delle deleghe ad Adriano Tassone, Vincenzo De Caria e Cosimo Polito – ai quali sono subentrati Francesco Tassone e Bruno Malvaso – i consiglieri Nazzareno Salerno, Carmine Franzè, Gerardo Bertucci, Cosimo Polito, Vincenzo De Caria, Giuseppe De Raffele e Adriano Tassone hanno annunciato di dare le dimissioni. L’ufficialità si avrà lunedì mattina, quando i consiglieri formalizzeranno le dimissioni annunciate in data odierna.
«La situazione venutasi a creare per effetto delle decisioni del sindaco Bruno Rosi – è la posizione dei consiglieri dimissionari – impone l’adozione di atti chiari e precisi, oltre che la necessità di informare la popolazione su quanto avvenuto. Il sindaco – spiegano i consiglieri – non solo ha preso parte alla costituzione di un gruppo politico avversario, ma si è intestardito in atteggiamenti ostruzionistici che, di fatto, hanno paralizzato l’attività amministrativa. Di fronte alla scelta degli assessori di rassegnare le dimissioni, ha provveduto ad effettuare la revoca degli stessi nella giornata di sabato, quando di norma il protocollo dell’Ente è chiuso. Ha nominato due nuovi assessori esterni tentando di rimanere abbarbicato alla poltrona. Questo modo di comportarsi non fa certamente parte della nostra cultura politica. Il nostro modo di fare politica implica, invece, che si debba lavorare sempre e comunque nell’interesse della collettività: quando ciò non può avvenire, occorre riconoscerlo immediatamente. Pertanto, considerando terminata questa esperienza e visto che un nuovo progetto politico sta andando avanti – concludono – riteniamo opportuno rassegnare le nostre dimissioni da consigliere comunale».

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