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Acqua, tutti i debiti dei Comuni

REGGIO CALABRIA C’è chi a testa bassa, ha deciso di mettere i conti in ordine, chi ha continuato a ignorare le richieste della Regione, e chi – forse a malincuore – ha rateizzato il debito, promett…

Pubblicato il: 05/04/2016 – 19:29
Acqua, tutti i debiti dei Comuni

REGGIO CALABRIA C’è chi a testa bassa, ha deciso di mettere i conti in ordine, chi ha continuato a ignorare le richieste della Regione, e chi – forse a malincuore – ha rateizzato il debito, promettendo di mettersi in regola. A circa due mesi dalla nota con cui la Regione ha presentato ai Comuni un conto da 350 milioni di euro di debito per la fornitura idrica, rimangono poche le amministrazioni calabresi che si sono rassegnate a pagare gli arretrati relativi a oltre trent’anni di fornitura idrica. Pendenze transitate di gestione in gestione nei bilanci approvati dal consiglio regionale, che proprio grazie a quei residui ha avuto margine maggiore per approvare uscite, compensate – solo sulla carta – da quelle entrate promesse e mai riscosse. Debiti rimasti per anni a invecchiare nei conti e di recente scovati dai superburocrati della Regione, all’esito della procedura di riaccertamento dei residui attivi e passivi presenti nel bilancio regionale. E per i quali adesso battono cassa. Ma sono pochi i Comuni che hanno risposto ai richiami pervenuti.

I MOROSI OSTINATI La maggioranza dei debitori non ha fornito riscontro alcuno alle contestazioni dell’ente. Sostanzialmente, nel ricevere la nota della Regione, hanno fatto spallucce, senza comunicare se e in che modo saranno in grado di ripianare i debiti accumulati. Un problema non da poco. Nell’elenco figurano infatti non solo piccole amministrazioni come Acquaro, che pesa sui conti della Regione per 13.825,85 euro o Cleto, che ne deve versare 12.284 euro. Fra i morosi ci sono anche Comuni di medie dimensioni, o comunque con debiti pesanti, come Amantea, che deve alla Regione 3.281.044,03 euro, Bovalino, oggi sotto commissariamento, che ha accumulato 5.732.588,28 euro di rosso, e Gioia Tauro, che vanta addirittura un debito di 11.214.504 euro. Ma nell’elenco figurano anche alcuni vecchi carrozzoni come Arssa, che pesa sulle casse regionali per 4.333.907,26, e un Comune capoluogo come Cosenza, che – allo stato – non ha fatto sapere a Palazzo Campanella cosa farà dei 19.575.340,01 euro di debito che ha accumulato.

I CONTESTATORI Si sono invece manifestati, ma solo per contestare il conto che la Regione ha presentato, consorzi come l’Asi di Reggio Calabria che deve più di 800mila, ma anche amministrazioni come Catanzaro, che non ha intenzione di pagare i quasi 22,4 milioni di euro che la Regione pretende, o Reggio Calabria, che con i suoi quasi 80 milioni di debito è la regina dei morosi. Aspettano invece l’esito del ricorso già presentato Comuni come S.Nicola da Crissa, S. Pietro a Maida, Sorianello, Tortora, Mendicino, Pizzo, Briatico, Gerocarne, Locri e Cenadi

A RATE Hanno deciso invece di mettersi in regola con Catanzaro, anche grazie a piani di rateizzazione concertati con l’ente, una –piccola – serie di Comuni, fra cui Belvedere Marittimo, Calanna, Castrolibero, Cirò, Fabrizia, Laino Castello, Montepaone, Praia a Mare e Rogliano. Ma si tratta in ogni caso di amministrazioni che hanno accumulato debiti risibili, rispetto a quelle che ostinatamente ignorano o contestano le pretese della Regione.

IN VIA DI REGOLARIZZAZIONE I segugi contabili della Regione hanno però di che sorridere. Nel corso degli ultimi mesi si è allungata la lista di chi almeno ha mostrato di volersi mettere in regola, presentando un piano ancora in corso di valutazione. È il caso di amministrazioni come Civita, che deve alla Regione 505 euro, o Rocca Imperiale con circa 314mila euro di debito, ma anche Lamezia Terme, che ha un rosso di più di 14 milioni di euro. Stanno cercando di mettere i conti a posto anche una serie di enti in dissesto, che hanno potuto aderire ad una procedura appositamente ideata Camini (€ 254.228,03), Cassano allo Jonio (€ 100.501,14), Cropani (€ 2.695.486,27), Feroleto della Chiesa (€ 297.138,41), Gasperina (€ 308.738,10), Lungro (€ 19.536,26), Paola (€ 3.545.510,40), S. Giovanni in Fiore (€ 1.667.220,28), Scilla (€ 1.644.939,21), Siderno (€ 1.849.802,35), Squillace (€ 241.532,93) e Vibo Valentia (€ 3.150.000,00).

I VIRTUOSI Davvero breve è invece l’elenco delle amministrazioni che hanno già estinto tutti i debiti. Si tratta di Belvedere Spinello, Casabona, Centrache, Cirò Marina, Gizzeria, Grisolia, Isola Capo Rizzuto, Oppido Mamertina, S. Agata del Bianco, S.Demetrio Corone, Samo e Zaccanopoli.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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