"Tela del ragno", pentito: il delitto Martello fu compiuto dalla cosca Bruni

COSENZA L’omicidio di Luciano Martello sarebbe stato commesso dalla cosca Bruni di Cosenza. Lo ha raccontato ai giudici della Corte d’Assise di Cosenza, il pentito Giuliano Serpa sentito nello stralcio del processo “Tela del ragno”. Si tratta dell’operazione contro i presunti capi e gregari del clan Perna-Cicero di Cosenza, Gentile-Africano-Besaldo di Amantea, Scofano-Martello-Rosa-Serpa di Paola, e Carbone di San Lucido.
Giuliano Serpa è stato ascoltato, questa mattina, dopo che la Corte ha concluso il controesame del fratello Ulisse Serpa, iniziato ieri. Giuliano Serpa, rispondendo alle domande del pubblico ministero Eugenio Facciolla, ha precisato che tutto ciò che è a sua conoscenza sul delitto Martello – avvenuto davanti a un ristorante a Fuscaldo nell’estate del 2007. E – a dire dell’ex boss che collabora con la giustizia dal 2007 – Nella Serpa gli avrebbe poi detto che nel deliberare quell’omicidio sarebbero poi intervenuti i Bruni di Cosenza, detti “Bella bella”, perché sarebbe stata lei stessa a contattare Michele Bruni.
Una deposizione che non ha convinto molto l’avvocato Francesco Gambardella, difensore di Nella Serpa, che ha contestato parte del suo racconto perché sarebbe in contraddizione con alcuni passaggi del verbale reso da Giuliano Serpa agli inquirenti il 15 luglio del 2007 in cui in un primo momento Serpa parla di una pista napoletana del delitto Martello, per poi quasi cambiare versione sempre nell’ambito dello stesso verbale. Ci sarebbero, cioè, dei passaggi poco chiari in quel verbale. Venerdì 8 aprile prosegue il controesame del pentito Giuliano Serpa.

Mirella Molinaro
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