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Waterfront Reggio, An vuole il referendum

REGGIO CALABRIA Dopo la morte di Zaha Hadid, il movimento politico Azione nazionale torna sul caso Waterfront. In conferenza stampa Ernesto Siclari, Daniele Romeo e Antonella Postorino hanno ribadi…

Pubblicato il: 05/04/2016 – 13:20
Waterfront Reggio, An vuole il referendum

REGGIO CALABRIA Dopo la morte di Zaha Hadid, il movimento politico Azione nazionale torna sul caso Waterfront. In conferenza stampa Ernesto Siclari, Daniele Romeo e Antonella Postorino hanno ribadito le ragioni del progetto per il nuovo fronte mare. Una dura opposizione extra moenia. «Il sindaco non può liquidare l’opera – ha esordito Siclari – affermando soltanto che è non primaria per la città. Bisogna chiederlo ai reggini». L’architetto Postorino ha quindi fornito dati tecnici. Il progetto sarebbe già a livello esecutivo con 16 milioni dai fondi Pisu investiti nell’appalto per la riqualificazione della pineta Zerbi, mentre il resto sarà finanziato con i 52 milioni del Decreto Reggio. «Infatti – ha spiegato – l’opera si sviluppa in più lotti funzionali tra loro».
Per meglio servire il Museo del Mediterraneo, quindi, sarà anche necessario intervenire sul decoro urbano della zona dietro il molo grande del porto. Infatti il Regium Waterfront rientra nell’ambito del programma di risanamento e sviluppo dell’area urbana di Reggio Calabria e dei relativi interventi di pubblica utilità. Un’opera che si autofinanzierebbe grazie all’attrazione degli investitori privati e l’esternalizzazione dei servizi. Per Postorino, poi, di grande importanza sono l’impatto sul turismo, con un target individuato nei giovani, e quello sul lavoro stimolando l’edilizia e assumendo maestranze per la gestione della struttura. La realizzazione è stimata in 14 mesi al netto degli imprevisti del caso.

IL MODELLO REGGIO Daniele Romeo non vorrebbe rivendicare la paternità politica dell’opera dicendosi interessato soltanto alla sua realizzazione. «Prendetevene anche il merito – ha affermato rivolgendosi all’amministrazione comunale – ma fatelo. È nell’interesse dei cittadini». Ma è difficile non fare confronti con il passato «Il Waterfront era lo zenit della vocazione mondiale che si voleva dare alla città – ha proseguito –, mentre oggi si esulta in maniera provinciale per sciocchezzuole come un semaforo ripristinato o una buca chiusa».
«L’opera – ha precisato Antonella Postorino – sarebbe un segno distintivo della città». Per l’architetto è sbagliato buttare nel dimenticatoio ciò che di buono è stato fatto nel passato «L’idea di resettare – ha detto – è qualcosa che non comprendo», considerando anche i costi cui si andrebbe incontro attivando un procedimento di de finanziamento.

DIALOGO COL COMUNE Non appare accettabile quindi, secondo gli esponenti di An, la posizione assunta dal Comune. Romeo ribadisce la necessità di un dialogo, per Siclari invece è il silenzio del sindaco la risposta peggiore, mentre Postorino auspicherebbe anche il ricorso a un referendum popolare. Stigmatizzata come populista, invece, l’idea per cui i fondi del decreto Reggio servirebbero meglio per coprire le buche nelle strade: «Si parli con la gente e ci venga detto se ci sono opere più importanti da realizzare. Chi vuole bloccare il Waterfront è un assassino dello sviluppo di Reggio», ha concluso Romeo. Bollata come “irrispettosa” per il consiglio comunale, infine, la replica di Castorina, poiché affidata a una nota stampa al di fuori delle sedi istituzionali.

Roberto Priolo
redazione@corrierecal.it

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