COSENZA Resta senza responsabili il delitto di Fazio Cirolla, assassinato per errore il 27 luglio del 2009 a Cassano allo Jonio. La Corte di Appello di Catanzaro ha assolto con formula piena i due imputati, Archentino Pesce e Saverio Lento. Lo scorso anno la Corte di Cassazione aveva annullato la prima sentenza della Corte d’appello di Catanzaro (che aveva condannato gli imputati a trent’anni di carcere) e rinviato gli atti a un’altra sezione della Corte d’Appello. La vittima, che faceva l’operaio, venne freddato davanti agli occhi del suo figlioletto e ucciso – hanno accertato le indagini coordinate sin dal primo momento dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto – per sbaglio: al suo posto doveva essere ammazzato Salvatore Lione, ritenuto dagli inquirenti il contabile del clan Forastefano di Cassano. Quel 27 luglio del 2009, Cirolla – che all’epoca aveva 42 anni, era appena entrato in autosalone in compagnia del figlio di 7 anni e stava acquistando un’automobile. I killer lo hanno scambiato per un altro e lo hanno ammazzato con un colpo di pistola alla fronte. Il vero obiettivo era il titolare della concessionaria, proprio quel Lione ritenuto il contabile della cosca Forestefano.
Il nuovo pg aveva chiesto la conferma della condanna a 30 anni di carcere per Pesce (difeso dall’avvocato Vincenzo Belvedere) e per Lento (difeso dai legali Rossana Cribari e Pasquale Marzocchi) ribadendo la responsabilità degli imputati e l’efferatezza dell’agguato. Dopo le arringhe delle parti civili e della difesa di uno degli imputati, la Corte d’appello di Catanzaro ha emesso sentenza di assoluzione.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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