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"Magna Graecia", mistero sul voto: candidati eletti e non proclamati

CATANZARO Caos prima, durante e – inevitabilmente – anche dopo. Le elezioni con cui a fine febbraio scorso si sono rinnovati gli incarichi studenteschi in seno all’università “Magna Graecia” di Cat…

Pubblicato il: 06/04/2016 – 15:24
"Magna Graecia", mistero sul voto: candidati eletti e non proclamati

CATANZARO Caos prima, durante e – inevitabilmente – anche dopo. Le elezioni con cui a fine febbraio scorso si sono rinnovati gli incarichi studenteschi in seno all’università “Magna Graecia” di Catanzaro, non smettono di far discutere. Già nelle settimane precedenti al voto, le polemiche che correvano tra le due liste candidate erano servite a creare un clima di certo non rilassato. Tra accuse reciproche e con un esposto alla commissione elettorale da parte della lista “Primavera studentesca” sulla presunta incandidabilità di due studenti presenti nella lista “Insieme” e con pochissimi giorni intercorsi tra la pubblicazione del bando elettorale e le votazioni, si era arrivati alle urne con più di qualche dubbio sulla legittimità della consultazione. Come se non bastasse, anche durante il voto, alcuni errori procedurali avevano rallentato lo spoglio.
Insomma, il clima non era dei migliori allora ed è peggiorato negli ultimi giorni, da quando cioè i rappresentati più votati sono stati proclamati eletti dall’ateneo. Già che fosse trascorso oltre un mese e mezzo dalle elezioni fino alla proclamazione aveva sollevato qualche polemica, ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata proclamazione di quei candidati di “Insieme”, Filippo Savica e Damiano Carchedi, sui quali “Primavera studentesca” aveva acceso i riflettori.
Nonostante la commissione elettorale non avesse riscontrato – allora – delle irregolarità autorizzando quindi le candidature, Savica e Carchedi non sono stati proclamati eletti: probabile che in una fase successiva la commissione si sia accorta che entrambi erano incandidabili.
Com’era prevedibile, però, né i diretti interessati né tantomeno i dirigenti regionali e locali di Forza italia (il partito di cui entrambi i candidati sono espressione), hanno inteso far passare sotto silenzio il fatto. Così da Jole Santelli a Wanda Ferro, rispettivamente coordinatrice e vicecoordinatrice regionali del partito di Berlusconi, il coro è univoco: c’è qualcosa che non torna, si faccia chiarezza.
«La mancata proclamazione di Filippo Savica e Damiano Carchedi, eletti alle ultime elezioni universitarie nell’Ateneo Magna Graecia, lascia fortemente perplessi, e non può non gettare ombre sull’intera competizione elettorale. Non si comprende per quale motivo i due giovani, ammessi alla candidatura dopo il rigetto da parte della commissione elettorale del ricorso presentato dall’altra lista, si siano visti vanificare il risultato ottenuto in seguito a una intensa e partecipata campagna elettorale, che ha consentito loro di conseguire circa 400 voti, conquistando la maggioranza dei seggi e la vittoria degli organi centrali», scrive Ferro in una nota affidata alla stampa, e continua: «Ancora più inaudita è la circostanza che a beneficiare di tale esclusione sia la lista avversaria che, a quanto risulta, non poteva essere accettata perché incompleta, ma che è stata ammessa alla competizione elettorale dopo un irrituale intervento politico. Vorremmo capire le ragioni della mancata proclamazione dei due eletti e del gravissimo sovvertimento della volontà espressa dagli studenti dell’Università di Catanzaro».
L’ex candidata alla presidenza della Regione Calabria chiama poi in causa il rettore dell’ateneo: «Auspico l’intervento del rettore Aldo Quattrone affinché venga dipanata ogni ombra ed ogni sospetto rispetto a quella che appare come una sospensione delle regole democratiche da parte degli uffici, con la conseguenza di un ingiusto e immeritato vantaggio a una precisa parte politica. Una vicenda che rappresenta un pessimo esempio per i giovani studenti dell’ateneo, che non meritano certo questo poco edificante approccio con i meccanismi della democrazia rappresentativa».

ale. tar.

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