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Maurizio Rango condannato all’ergastolo

CATANZARO Un bilancio significativo quello riportato nella sentenza, in sede di rito abbreviato, del processo Rango-Zingari, nato dall’omonima indagine della Dda contro la cosca cosentina. L’ergast…

Pubblicato il: 06/04/2016 – 20:08
Maurizio Rango condannato all’ergastolo

CATANZARO Un bilancio significativo quello riportato nella sentenza, in sede di rito abbreviato, del processo Rango-Zingari, nato dall’omonima indagine della Dda contro la cosca cosentina. L’ergastolo, come chiesto dal pm Pierpaolo Bruni in sede di requisitoria, è stato inflitto a Maurizio Rango, considerato a capo del clan. Una condanna pesante, visto anche il rito abbreviato, che condanna il nuovo boss della mala di Cosenza e provincia sia per quanto riguarda il reato di omicidio di Luca Bruni che le estorsioni. Dei 35 imputati che hanno seguito il rito abbreviato, 33 sono stati i condannati e due gli assolti. Per tutti ha retto l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
Condannato a 16 anni Antonio Abbruzzese; 16 anni per Ettore Sottile, 10 per Antonio Imbroinise, 14 anni per Antonio Intrieri e Domenico Mignolo; 10 anni per Luca Maddalena alias “stellino”; 8 anni per Giuseppe Curioso alias “bartolo”, Alfonso Raimondo alias “cochino”, Francesco Vivacqua, Alberto Ruffolo, Gianluca Barone; 10 anni per Francesco Ciancio; 8 anni per Fabio Calabria e Gianluca Arlia; 7 anni per Luciano Impieri; 12 anni per Celestino Bevilacqua e Rocco Bevacqua; 12 anni per Gennaro Presta, 10 anni per Attilio Chianello e Danilo Bevilacqua; 5 anni per Leonardo Bevilacqua e Cosimo Bevilacqua; 6 anni per Adolfo Foggetti (pena aumentata per il collaboratore di giustizia per il quale erano stati chiesti 4 anni e sei mesi), 5 anni per Mario Perri, Andrea Greco, Domenico Cafiero, Giuseppe Esposito; 6 anni per Giovanni Iannuzzi detto “Mario”; 2 anni e sei mesi per il collaboratore di giustizia Giuseppe Montemurro; 4 anni e sei mesi anni per Simone Santoro; 2 anni e 8 mesi per Antonio Abbruzzese e Francesca Abbruzzese. Assolti Mario Mignolo e Roberto Pastore.
Tra le accuse contestate in questo procedimento l’associazione di stampo mafioso, l’estorsione e la tentata estorsione, l’omicidio di Luca Bruni (giovane boss dell’omonimo clan scomparso a gennaio del 2012), l’associazione dedita al narcotraffico, la violazione del domicilio al fine di appropriarsi di alloggi popolari e la detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Gli imputati in questo procediento sono stati assistiti da un nutrito collegio difensivo al quale appartengono, tra gli altri, gli avvocati Antonio Savito, Giorgia Greco, Marcello Manna, Aurelio Sicilia, Aldo Cribari, Giampèiero Calabrese, Andrea sarro, Filippo Cinnante, Sabrina Mannarino, Francesca Santelli, Cesare Badolato, Giuseppe Bruno, Francesco Scrivano, Eugenio Bisceglia, Rossana Cribari, Maurizio Nucci.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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