Ultimo aggiornamento alle 22:10
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

Oliverio e il tormentone (andreottiano) delle indagini conoscitive

Sarà la potenza dei social network, sarà (più probabilmente) che il suo post ha ottenuto più di 7mila like e 1.300 condivisioni in meno di quattro ore. Sarà perché, ci dicono, la cosa ha fatto infu…

Pubblicato il: 06/04/2016 – 19:17
Oliverio e il tormentone (andreottiano) delle indagini conoscitive

Sarà la potenza dei social network, sarà (più probabilmente) che il suo post ha ottenuto più di 7mila like e 1.300 condivisioni in meno di quattro ore. Sarà perché, ci dicono, la cosa ha fatto infuriare la “Dama Bianca” che si è installata al decimo piano della Cittadella e dispensa ordini e punizioni pur non risultando in alcun organigramma regionale. Sarà, insomma, che tutta la rete ne parla(va), ma la risposta del governatore Mario Oliverio a Selvaggia Lucarelli è arrivata quasi in tempo reale. Un paio di frasi nette su Facebook, scritte per prendere le distanze da quella che il presidente della giunta regionale considera una boiata pazzesca, tanto per utilizzare canoni fantozziani: «Di fronte a questa ennesima porcheria frutto di una burocrazia sciatta e indolente – dice Oliverio – disporrò immediatamente una indagine conoscitiva per accertare ogni responsabilità. La Calabria merita altro».
Ormai questo delle indagini interne “conoscitive” sta diventando un vero e proprio tormentone. Oliverio ne annuncia una a settimana, salvo poi non far mai sapere che esito abbiano avuto. Di questo passo avrà più fascicoli pendenti la sua Presidenza che non la Corte di Strasburgo: quando, per un difetto di comunicazione tra i suoi manager di fiducia, gli agricoltori calabresi hanno perso venti milioni di euro di fondi comunitari, ha annunciato una indagine “conoscitiva”. Un’altra, qualche mese prima, Oliverio l’aveva promessa per far luce sugli appalti dei mezzi antincendio di Calabria Verde, altri 35 milioni persi per una revoca in autotutela dopo la scazzottata tra dipartimento Agricoltura, Presidenza e vertici di Calabria Verde. E sempre una indagine conoscitiva era stata annunciata per far luce sulla bocciatura della rendicontazione dei fondi comunitari per i servizi sociali (altri quaranta milioni andati in fumo). E, ancora, quando, in occasione della visita lampo del Capo dello Stato, il cerimoniale incorse in dimenticanze e gaffe corrette dallo stesso Mattarella, promise altra indagine interna. E che dire dell’indagine conoscitiva annunciata dopo l’aver scoperto che il dipartimento Salute aveva prorogato motu proprio il contratto alla Kpmg?
Giulio Andreotti insegnava che la cosa migliore per annacquare uno scandalo era insediare una Commissione d’inchiesta, Oliverio cerca malamente di mettere in pratica tale indicazione. In verità l’aver concentrato nelle sue mani Turismo, Sanità, Agricoltura, Ambiente, Fondi Comunitari, Piano energetico, Bacini idrici, Delegazione romana, Protezione civile, Dissesto idrogeologico e via dicendo lo fa assomigliare sempre più al batterista folle dei New Trolls: non sa più su quale tamburo sta picchiando.
Prova ne è che il governatore ha avuto bisogno della segnalazione di Selvaggia Lucarelli per rendersi conto della “porcheria” mandata in stampa e che comunque riporta il logo dell’Istituzione che rappresenta. Nella quale istituzione, come detto, Oliverio ha trattenuto per sé la delega al Turismo. Quella pubblicità con refuso e (mezze) natiche al vento è sfuggita al suo controllo e anche a quello degli uomini che ha scelto per guidare quella burocrazia che adesso definisce «sciatta e indolente». Piccolo inciso: nella burocrazia ci mette anche l’Ufficio stampa e quello per le relazioni esterne?
In ultima analisi (ma va detto che il bando per le pubblicità su Ryanair risale a qualche anno fa), tutto è passato sotto il naso anche di uno degli uomini di più stretta osservanza oliveriana, quel Gaetano Pignanelli che Mario “il lupo” ha chiamato a sé come Capo di gabinetto e poi piazzato nel cda della Sacal. Qui nessuno si è accorto di nulla, almeno fino a che foto e commento non sono apparsi su Facebook.
Ci sarà bisogno di una indagine conoscitiva per sapere chi ha firmato la delibera di affidamento e chi ha dato il via libera alla Ryanair? Certo, risulterà eredità del passato, gli atti dello sconcio sono vecchi di oltre tre anni. Però bastava che l’assessore regionale al Turismo svolgesse una banale verifica al momento delle consegne per scoprire il guaio. Allora è colpa, quantomeno in vigilando, dell’assessore al Turismo, mandiamolo a casa. Non si può, perché l’assessore al turismo è lo stesso presidente. Allora mandiamo a casa il responsabile tecnico. Non si può, perché nel frattempo il presidente Oliverio lo ha promosso di grado, trasferendolo dal dipartimento del Turismo ma solo per affidargli ben più importanti incarichi, mentre chi manda avanti la baracca lo sta facendo con incarichi provvisori sottoposti a continue proroghe e senza possibilità alcuna di programmazione.
E così non resta che aspettare che il tempo passi e l’oblio sopravvenga. Una prassi consolidata secondo l’Oliverian style.
Mettiamoci l’anima in pace: difficilmente sapremo chi ringraziare della “porcata” low cost. Saremmo ancora in tempo, invece per sapere com’è andata la gara per la comunicazione di Vinitaly. A meno che non si voglia aspettare una nuova segnalazione di Selvaggia Lucarelli.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x