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L'allarme sul porto di Gioia Tauro: «Si rischiano gesti disperati»

GIOIA TAURO «Nonostante gli impegni profusi e le nostre richieste per risollevare le difficoltà non solo economiche delle maestranze impegnate nell’area portuale, ad oggi si registra uno stato di e…

Pubblicato il: 07/04/2016 – 10:26
L'allarme sul porto di Gioia Tauro: «Si rischiano gesti disperati»

GIOIA TAURO «Nonostante gli impegni profusi e le nostre richieste per risollevare le difficoltà non solo economiche delle maestranze impegnate nell’area portuale, ad oggi si registra uno stato di emergenza e uno stallo allarmante in ambito lavorativo». Lo scrivono tutti i sindacati attivi nel porto di Gioia Tauro. E spiegano che «le misure adottate anche dalla Regione Calabria nei confronti dello scalo gioiese non hanno sortito effetti positivi e nell’ultimo biennio si è registrato da parte di Medcenter Container Terminal un aumento progressivo dell’esposizione di cassa integrazione per gli operatori diretti (la media mensile Cigs è pari a circa 450 unità)». Un dato al quale «bisogna sommare l’enorme difficoltà conseguente delle imprese portuali e delle agenzie marittime, già fortemente ridimensionate, che stanno adottando anch’esse ammortizzatori sociali in varia misura. Queste soluzioni che avrebbero dovuto essere un intervento per il superamento della crisi sono, ormai, giunte alla scadenza e ulteriori tentennamenti sulle azioni mirate al recupero della piena occupazione, potrebbero, di fatto, rivelarsi fatali esponendo i lavoratori a misure oltremodo drammatiche».
I lavoratori si sentono abbandonati, secondo le sigle sindacali: «Vogliamo ricordare che in sede di riunione presso la presidenza della Regione Calabria erano stati assunti degli impegni dall’assessore al Porto (il docente Francesco Russo, ndr), la cui informativa avrebbe dovuto essere divulgata nell’arco di 15/20 giorni. La riunione si è tenuta il 26 gennaio, ma non è pervenuta alcuna iniziativa/informativa rispetto alle possibili soluzioni a vantaggio dell’occupazione». I sindacati – Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Sul – aspettano «di conoscere quali siano i progetti rivolti al rilancio del porto di Gioia Tauro, ma soprattutto la messa in atto di quelli già annunciati anche in occasione della grande manifestazione in piazza a Gioia Tauro». E individuano i responsabili per l’eventuale perdita di posti di lavoro: «In primis la Regione Calabria, l’Autorità portuale e il governo nazionale. Anche la Regione deve pretendere risposte dal governo e dal Mit (ministero per le Infrastrutture e i Trasporti), che si erano impegnati nel lontano 5 dicembre scorso, ad attivarsi immediatamente con misure urgenti. Parte di tali misure sono state inserite nella legge di stabilità (tasse di ancoraggio e accise sul gasolio). Non osiamo pensare che quelli impegni siano serviti solo a sedare gli animi dei lavoratori esasperati che hanno protestato giustamente contro lo scarica barile delle istituzioni».
«La Regione – spiegano ancora i sindacati – deve pretendere risposte e certezze da parte di Mct che, a fronte delle suddette misure ritenute fondamentali dalla dirigenza di Contship per ridurre l’impatto della crisi sullo scalo, nulla ha fatto per diminuire il numero degli esuberi e il peso della cassa integrazione sui lavoratori. Crediamo che la Regione Calabria debba attivarsi immediatamente per conoscere i programmi dei terminalisti e, conseguentemente, adottare tutte le necessarie azioni per saturare gli immensi spazi non utilizzati per creare così non solo le opportunità di piena occupazione ma anche la possibilità di crearne nuova. Non è più tollerabile che le immense aree presenti nel porto di Gioia Tauro non vengano adeguatamente valorizzate».
«È indispensabile attivare – continua la nota – tutte le misure necessarie per evitare tensioni sociali che potrebbero sfociare in azioni disperate, visto il lungo lasso di tempo che ha sottoposto i lavoratori e le loro famiglie a forti sacrifici economici oltre alla concreta possibilità di ulteriori peggioramenti della situazione attuale». Richiesta finale: un urgente incontro di merito «per aggiornare il governatore in relazione al deludente scenario commerciale illustrato dal direttore commerciale dei Terminal Contship, che pur dichiarando interesse per lo scalo calabrese ha evidenziato uno scarso, se non quasi nullo, incremento di volumi per l’anno corrente e la mancata previsione di investimenti per Gioia Tauro da parte del Gruppo».

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