LAMEZIA TERME Sono dimissioni «irrevocabili» quelle che il vicesindaco Francesco Caglioti consegna nelle mani del primo cittadino di Lamezia Terme, Paolo Mascaro. Le ragioni non vengono mai rese esplicite nella nota che Caglioti consegna a Palazzo Maddame. Si parla più genericamente delle «motivazioni che a Te ho già affidato nel corso dei confronti che si sono succeduti negli ultimi mesi e quindi, come ben sai, a prescindere dalle sterili quanto inopportune polemiche recentemente montate ad arte da qualcuno in riferimento ad alcuni pezzi giornalistici degli ultimi giorni».
IL DISSESTO Ma la crisi che venerdì ha portato il vicesindaco e l’assessore al Bilancio Chiara Puteri a lasciare la propria poltrona, si era ravvisata già lo scorso mercoledì. La pietra d’inciampo è la situazione economico-finanziaria del Comune. Per il vicesindaco Caglioti e per l’assessore al Bilancio Puteri,la situazione è critica e necessita di una «cura di rigore per evitare il possibile default». I due componenti della giunta si sono poi prodigati «a rappresentare le conseguenze se quella cura non fosse stata effettivamente seguita». Come dire, non siamo favorevoli alla dichiarazione di dissesto ma quasi. Al contrario, il sindaco, nel corso della conferenza stampa di mercoledì, ha tirato dritto: «La nostra giunta tenterà con tutte le sue forze di evitare il dissesto», ha detto partendo dall’analisi del consuntivo 2102 (giunta Speranza), da cui è partita l’ipotesi di dissesto economico e che lo stesso sindaco ha voluto confrontare con i dati relativi ai primi nove mesi della sua attività. «Da ottobre fino a oggi abbiamo un saldo in attivo nei confronti della Bnl, con nessun ricorso alle anticipazioni di tesoreria», ha specificato Mascaro. Anche i pignoramenti verso terzi hanno subìto un particolare ridimensionamento, scendendo dai 2 milioni degli scorsi anni ai circa 200mila euro attuali. Insomma, il primo cittadino ha descritto una situazione economico finanziaria precaria ma in miglioramento e ha annunciato l’intenzione di evitare il dissesto. Un punto di vista diverso rispetto al suo vicesindaco e all’assessore al bilancio. Di «difficoltà e diversità di vedute insormontabili», parla Chiara Puteri che, per quanto si sia «adoperata per dare il meglio nelle deleghe di mia competenza, con impegno, disinteresse, trasparenza e dedizione» si è imbattuta in logiche politiche che «hanno spesso limitato lo svolgimento dell’azione amministrativa o impedito la realizzazione degli indirizzi politici, che pure sono stati, in ogni modo, da parte mia espressi». «Mi sono battuta – prosegue Puteri nella sua nota – per il risanamento finanziario, per la correttezza dei conti, per il riordino del patrimonio, la ristrutturazione dei servizi a domanda individuale, la revisione della toponomastica, il rilancio delle entrate, l’aggiornamento di regolamenti risalenti a 30 anni or sono, l’introduzione di altri finalizzati a dare trasparenza e legalità all’attività amministrativa. Ma non ho visto quella condivisione e unità di azioni e di obiettivi necessari all’ottenimento di risultati concreti e apprezzabili in questo, purtroppo disastrato, ente. Non ho visto, se non in poche persone, un reale sostegno alla mia azione. Me ne vado perché non condivido il generale modo poco incisivo di amministrare la cosa pubblica, non vedo la reale volontà di cambiamento, la svolta epocale alla quale avrei voluto partecipare».
LE BACCHETTATE DELL’ASSESSORE E se le dimissioni del vicesindaco sono ammantate di sentimento: «L’entusiasmo che mi ha portato a sognare, prima, ed a promuovere, dopo, la rivoluzione “politica” da realizzare mediante il progetto “civico” di Paolo Mascaro ed ad accettare quindi il delicato compito conferitomi all’indomani della strenua campagna elettorale conclusasi con la vittoria del 14 Giugno 2015, non voglio tuttavia si perda nell’insoddisfazione per l’impossibilità di fare e di agire davvero per il bene della città di Lamezia Terme che, come te, amo dal profondo del cuore», l’assessore al Bilancio non lesina qualche bacchettata: «Non mi interessa “tirare a campare” tra logiche e meccanismi politici che non mi appartengono e che non credo utili alla città , tra inefficienze amministrative radicate che nessuno ha reale interesse a combattere. Negli ultimi mesi ho ritenuto doveroso fare un bilancio del mio operato ed una fotografia di ciò che ho esaminato; le risultanze sono fotografate in alcune note già depositate al protocollo dell’Ente e oramai a tutti note. Ora il mio tempo è scaduto; lascio il mio posto con amarezza, per non ulteriormente intralciare la tua azione politica, ma soprattutto con estrema preoccupazione per le condizioni nelle quali ora sono consapevole si trovi la nostra Lamezia».
SENZA SERENITÀ «Non sarebbe giusto continuare ad occupare una posizione di prestigio e di visibilità, un incarico retribuito, un ruolo che è in quota al gruppo civico di “Lamezia Unita” senza quella giusta e necessaria serenità che del resto, per un insieme di cause politiche e personali, oggi non ho più», scrive Caglioti.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
x
x