Trasversale delle Serre, gli “inviati” di Armani incontrano i sindaci

LAMEZIA TERME Se davvero, come afferma da tempo, Gianni Armani vuole «rivoltare l’Anas come un calzino» avrebbe l’opportunità di dimostrarlo in Calabria, con lo sblocco dei lavori non di un’opera faraonica, ma di una strada a scorrimento veloce che dovrebbe misurare 56 km e di cui si parla ormai da 50 anni, la Trasversale delle Serre. Tra continui ritardi e misteriosi blocchi dei cantieri, infatti, dell’arteria che dovrebbe collegare le Serre calabresi alle due coste sono stati finora realizzati non più di una ventina di chilometri, ovviamente non consecutivi. L’ultimo inspiegabile stop ai lavori riguarda la Chiaravalle-Gagliato, con il tratto compreso tra Argusto e Gagliato che risulta completato ormai da tempo ma che continua ad essere chiuso al traffico.
Proprio gli amministratori locali di questa zona, con in testa l’ex sindaco di Torre Pino Pitaro (presidente del Consorzio di Metanizzazione delle Preserre), si sono mobilitati per chiedere per l’ennesima volta chiarezza «sui ritardi e sui notevoli sospetti circa le modalità adottate da Anas nei riguardi di un’opera assolutamente strategica». E oggi, dopo il boom di adesioni al comitato “Trasversale delle Serre, 50 anni di sviluppo negato” costituito nel Soveratese, è arrivato un primo riscontro dai piani alti di Anas. La segreteria di Armani, infatti, ha contattato lo stesso Pitaro annunciando l’arrivo in Calabria di due suoi “inviati”, il responsabile Relazioni esterne e il responsabile Enti locali, che incontreranno una delegazione di amministratori della zona mercoledì prossimo nella sede del compartimento regionale di Anas, a Catanzaro. Da vedere, dunque, se possa essere la volta buona almeno per sapere la verità sul cedimento strutturale alla base di un pilone del viadotto Gagliato, sullo stop ai lavori nel tratto Chiaravalle-Argusto dopo le pesanti censure dell’Anac e, più in generale, sul futuro di un’opera per cui la popolazione delle Serre non sembra più intenzionata ad accettare ulteriori ritardi e nuove, false promesse.

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it