COSENZA Quell’evento franoso non era assolutamente prevedibile. Lo hanno confermato, nel tribunale di Cosenza, due geologi sentiti come consulenti della difesa nel processo sulla frana di Zumpano, avvenuta nel marzo del 2011 dove sorge un multisala. Nel procedimento sono imputati Claudio Carelli, ex sindaco di Zumpano; Ovidio De Ierolamo (legale rappresentante del gruppo Lidl che sotto il costone incriminato ha costruito un supermercato) e Carlo Simeoli della “Dual Village”, che in quell’area ha fatto sorgere il cinema multisala “Andromeda river”. Tutti accusati del reato di frana e crollo di costruzioni.
I controlli effettuati – hanno sempre sostenuto gli imputati – hanno accertato che quelle particelle ricadevano nei terreni di proprietà del Lidl e del multisala. I due consulenti, citati dalla difesa di Simeoli (rappresentata dagli avvocati Francesco Chiaia e Salvatore Alfano), sono due geologi Roberto De Marco e Gioacchino Lena che hanno eseguito dei sopralluoghi nella zona prima e dopo la frana. In particolare, i consulenti hanno spiegato come l’evento franoso non era stato causato dalla forte pioggia ma dalla presenza di falde acquifere sotterranee non visibili se non dopo l’evento franoso. Per i geologi, quella zona era sicura e monitorata. Il geologo De Marco ha precisato che in quell’area prima della frana non c’erano assolutamente canne. I consulenti, rispondendo alle domande del pm Giuseppe Casciaro e anche dell’avvocato Franz Caruso, hanno precisato che il pericolo frana non era né visibile né prevedibile. Il processo è stato aggiornato al prossimo 13 giugno.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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