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Giallo di Belvedere, c'è un sospettato

BELVEDERE MARITTIMO Potrebbe essere ad una svolta il giallo di Silvana Rodrigues la 33enne uccisa a dicembre scorso nei pressi del cimitero di Belvedere Marittimo. Gli inquirenti starebbero chiuden…

Pubblicato il: 12/04/2016 – 13:57
Giallo di Belvedere, c'è un sospettato

BELVEDERE MARITTIMO Potrebbe essere ad una svolta il giallo di Silvana Rodrigues la 33enne uccisa a dicembre scorso nei pressi del cimitero di Belvedere Marittimo. Gli inquirenti starebbero chiudendo il cerchio su un uomo, sospettato di essere l’autore dell’efferato delitto.
Ad incastrarlo sarebbero state le immagini di una telecamera a circuito chiuso che avrebbero ripreso la persona ora al centro delle attività d’indagini coordinate dal procuratore capo di Paola, Bruno Giordano. Proprio passando al setaccio tutte le telecamere di videosorveglianza presenti lungo il percorso che la donna avrebbe compiuto quella tragica sera, gli investigatori avrebbero individuato quella giusta che avrebbe immortalato il momento in cui l’uomo si sarebbe avvicinato alla donna. Stando ad alcune indiscrezioni, la persona sospettata di essere l’assassino della 33enne sarebbe un conoscente della vittima e su di lui ora si sarebbero concentrate le maggiori attenzioni. Anche se le attività d’indagini – affidate ai carabinieri del locale comando e che non si sono mai arrestate – non si fermano solo a quelle riprese. Nello strettissimo riserbo gli inquirenti stanno valutando altri elementi molto preziosi per portare a termine un caso che ha suscitato non poca apprensione non solo tra gli abitanti della cittadina tirrenica. Soprattutto per la violenza con cui è stato compiuto il delitto.
Ricordiamo che la donna di origini brasiliane – sposata e madre di due figli di 9 e 6 anni – è stata strangolata la sera del 12 dicembre all’interno della sua auto, una Fiat Punto di colore verde, prima che la vettura con il corpo della donna fosse poi data alle fiamme in via Piane, nei pressi del cimitero cittadino. Una ricostruzione dell’omicidio a cui gli inquirenti sono giunti grazie al contributo importante dell’esame autoptico condotto – a poche ore del delitto sul cadavere della 33enne – da Arcangelo Fonti e Vannio Vercillo, medici-legali dell’ospedale di Cetraro dove su disposizione della Procura di Paola si è svolta l’autopsia. Gli esiti di quell’esame avrebbero rilevato sul corpo della donna un edema polmonare compatibile appunto con un’azione violenta come lo strangolamento.
Modalità che avrebbe spinto gli inquirenti a seguire la pista passionale. Un vero e proprio giallo che, grazie a quelle immagini, ora potrebbe trovare una soluzione.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it

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