COSENZA La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio gli ergastoli inflitti dalla Corte d’assise d’Appello di Catanzaro nei confronti di Nicola Acri e Francesco Abruzzese (alias “Dentuzzu”), presunti capi cosca dello Jonio cosentino. I due imputati furono raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito del procedimento penale “Timpone Rosso” che colpì duramente la presunta consorteria nomade operante – secondo i carabinieri del comando Provinciale di Cosenza – tra la zona della Sibaritide e Cosenza. Nella sentenza emessa dagli ermellini lo scorso novembre, le posizioni di Acri e Abbruzzese – su richiesta del collegio difensivo – furono stralciate poiché gli stessi ricusarono un giudice. Istanza rigettata nella giornata di ieri.
Acri e Abruzzese, ritenuti rispettivamenti i capi delle cosche operanti a Rossano e Casanno allo Ionio, sono accusati di essere i mandanti e in alcuni casi gli esecutori materiali di una serie di omicidi di mafia avvenuti tra il 1999 e il 2003 nei territori di Cassano e Corigliano. Dopo la sentenza della Cassazione, toccherà a una nuova sezione della Corte di Assise d’Appello di Catanzaro valutare la posizione dei due presunti ‘ndranghetisti.
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