Il Consiglio di presidenza di Unindustria Calabria, riunito nella sede del Popilia Country Resort – struttura di proprietà del gruppo Callipo ed oggetto di recente di una intimidazione – ha confermato e rilanciato la propria ferma e decisa posizione sui temi della legalità e della sicurezza.
In particolare, su proposta del presidente Natale Mazzuca, è stato deliberato – si legge in una nota – di attribuire al presidente di Confindustria Vibo Valentia, Pippo Callipo, la delega alla legalità.
Alla proposta del presidente Mazzuca hanno risposto coralmente, con attestati di piena e convinta condivisione, i colleghi Daniele Rossi, Michele Lucente, Andrea Cuzzocrea, Francesco Berna, Mario Romano ed Aldo Ferrara.
«La risposta di Unindustria su questi temi – sottolineano i vertici degli industriali calabresi – è chiara e netta. Aver individuato come consigliere delegato per la Legalità il collega Pippo Callipo, già oggetto di attenzioni criminali e da sempre una delle personalità più esposte sui temi del rispetto delle regole e della sicurezza, testimonia come Unindustria Calabria sia al fianco delle imprese sane che operano nella piena legalità e che vogliono confrontarsi e competere sui mercati ad armi pari senza scorciatoie o contiguità di qualsivoglia genere. La storia personale dell’imprenditore Callipo che ha recentemente accolto, dopo quasi vent’anni, la richiesta di guidare l’Associazione vibonese, rappresenta uno stimolo per tutti gli imprenditori onesti che vogliono far progredire e cambiare in meglio questa Calabria e renderla una Regione d’Europa».
«Il percorso iniziato da Unindustria Calabria si arricchisce – a parere del presidente Mazzuca – di una più incisiva azione, che rappresenta la sfida più importante per far rinascere la fiducia nella nostra terra e nello Stato, la voglia di combattere il malcostume e la diffusa illegalità che attraversano e permeano, ad ogni livello, i meccanismi farraginosi che compongono la macchina della burocrazia».
Pippo Callipo nell’accogliere con la consueta energia la delega ricevuta ha ribadito una posizione espressa qualche giorno fa agli organi di stampa. «Non sono affatto intimorito da ciò che è successo – ha precisato – non temo questi gesti, ho molto a cuore le sorti di questa regione e sono determinato non solo a continuare a fare il mio lavoro ma sono ancor di più motivato a spendere tutta la mia forza e la mia esperienza nel contrasto ad ogni forma di vincolo alla libertà d’impresa, anche a costo di crocefiggermi al cancello della mia azienda».
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