REGGIO CALABRIA La prima Commissione “Affari istituzionali e affari generali” del consiglio regionale, presieduta da Franco Sergio, ha concluso i propri lavori con al centro la costituenda Città Metropolitana di Reggio Calabria e l’istituzione del comune di Villa Brutia.
In particolare, per quanto attiene la Città Metropolitana, la Commissione consiliare ha incardinato la proposta di legge n.99/10 della giunta regionale che introduce i primi interventi per favorire la costituzione della nuova realtà istituzionale con l’obiettivo di approvarla nella prossima seduta.
«Uno spirito costruttivo ha caratterizzato l’incontro – si legge in una nota dell’ufficio stampa di Palazzo Campanella – nel corso del quale il vicepresidente della giunta Antonio Viscomi, sottolineando la fattiva collaborazione con il Consiglio ed in particolare con la Commissione chiamata ad occuparsi di una questione rilevante per l’autonomia sociale ed istituzionale dei territori, ha fatto presente l’importanza di pervenire ad una approvazione rapida della proposta legislativa».
«L’obiettivo, in prossimità della sua nascita, è garantire certezza normativa ed economica alla Città Metropolitana, tanto in termini di funzioni quanto di risorse», ha detto il vicepresidente Viscomi, che si e’ soffermato anche sui termini fondamentali dell’accordo con la Provincia di Reggio Calabria circa il trasferimento delle relative funzioni.
Ha spiegato Viscomi: «Nella delibera di giunta n.403. del 13.10.2015 abbiamo messo nero su bianco questo percorso che, per le altre quattro Province calabresi, si caratterizza con un iniziale processo di trasferimento delle funzioni alla Regione insieme con una cospicua quota di personale: 484 dipendenti, tra cui 5 dirigenti, mentre il personale della Provincia di Reggio Calabria continuerà a restare in dotazione della Città Metropolitana, avendo la stessa Amministrazione provinciale assicurato che la riduzione del 30 per cento del fabbisogno del personale, (sempre secondo la legge 56, per le Citta’ Metropolitane), avverra’ senza toccare il personale stesso».
Interloquendo, in particolare con il capogruppo di “Oliverio Presidente” Orlandino Greco, firmatario della proposta di legge, anche questa all’ordine del giorno dei lavori odierni, relativa al riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta e Città Metropolitana, in attuazione della legge n.56/2014 che disciplina le forme associative delle unioni dei Comuni e delle fusioni, il vicepresidente della giunta regionale ha aggiunto: «La storia dell’Italia è fatta dai Comuni e dalle comunità locali, ma queste possono essere tutelate solo attraverso una riforma delle Amministrazioni locali. Pertanto – ha concluso Viscomi – la logica nella quale ci muoviamo puo’ solo essere promozionale dei territori e mai punitiva».
FUSIONE DEI COMUNI PRESILANI Inoltre la Commissione ha tenuto una serie di audizioni di rappresentanti di Anci regionale, amministratori locali e del Comitato promotore “Pre Sila”, in relazione alla proposta di legge n.96/10^ di iniziativa dei consiglieri Romeo e Giudiceandrea che prevede l’istituzione del Comune di Villa Brutia attraverso la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta.
Nel corso della seduta è stato chiesto di considerare provvisorio sia il nome del nuovo Comune che la sede, in attesa di riproporre, in fase referendaria, le due questioni da sottoporre alla scelta dei cittadini attraverso l’istituto referendario.
Soddisfatto, il presidente Sergio sottolinea come «oggi si sia consumato un passaggio istituzionale significativo e sinergico tra giunta regionale e Commissione consiliare che ha dato vita ad un percorso nuovo, nel segno della collaborazione, su una questione molto importante che attiene al nuovo ridisegno delle autonomie locali e territoriali (aree vaste, Città Metropolitane, fusione ed unioni di Comuni). Con questo spirito – aggiunge Franco Sergio – si è convenuto, di concerto tra Anci regionale, vicepresidente della giunta e commissione, di produrre una proposta di legge snella che indichi le linee guida al fine di dare un indirizzo normativo omogeneo al relativo percorso di unione e fusione».
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