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Cosenza, la Cgil chiede all'antimafia controlli sulle liste

COSENZA «Ci aspettiamo che anche a Cosenza, dove il Comune è commissariato per la sfiducia nei confronti del sindaco Mario Occhiuto da parte di un pezzo della sua maggioranza, i controlli annunciat…

Pubblicato il: 14/04/2016 – 15:02
Cosenza, la Cgil chiede all'antimafia controlli sulle liste

COSENZA «Ci aspettiamo che anche a Cosenza, dove il Comune è commissariato per la sfiducia nei confronti del sindaco Mario Occhiuto da parte di un pezzo della sua maggioranza, i controlli annunciati dalla Commissione antimafia vengano effettuati con estremo rigore, alla luce delle inchieste della magistratura tuttora in corso che hanno evidenziato, purtroppo, come anche nell’area urbana di Cosenza esistano potenti consorterie criminali che potrebbero non farsi sfuggire la ghiotta occasione delle elezioni amministrative per condizionare a proprio favore il loro svolgimento». La Cgil di Cosenza, richiamando le parole di Rosy Bindi, chiede un intervento massiccio prima delle comunali, per le quali si annunciano almeno un migliaio di candidati. Difficile controllarli tutti. Ma, se ciò non avvenisse, si aprirebbe «un vulnus alla partecipazione democratica di tutti i cittadini, ai quali deve essere consentito di effettuare le proprie scelte in piena libertà e in un clima di assoluta legalità che solo le istituzioni possono garantire». Il sindacato ricorda che «nella giornata di ieri la presidente della Commissione nazionale Antimafia ha lanciato l’allarme sui controlli che dovrebbero essere effettuati sulle liste dei candidati – circa 150.000 nominativi – alle elezioni amministrative che il 5 giugno si svolgeranno in molti comuni italiani – circa 1.400 – tra i quali Roma, Milano e Napoli». «Bindi – ricorda la nota – chiede un provvedimento urgente del governo i controlli possano svolgersi almeno nel corso di una settimana (la normativa dà 48 ore alle commissioni elettorali, ndr), con la presenza anche di un magistrato e che l’autocertificazione dei candidati venga sostituita da un certificato penale».
L’idea di Bindi è quella di rivolgere particolare attenzione ai municipi sciolti per mafia e a quelli per i per i quali è stata aperta la procedura prefettizia per commissione d’accesso. Per la Cgil, però, sarebbe opportuno estendere questa attenzione «in molte realtà in cui le mafie hanno dimostrato di essere già insediate». E tra queste c’è anche Cosenza.

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