CATANZARO La questione della presunta inconferibilità dell’incarico di direttore generale dell’Arsac a Italo Antonucci è stata segnalata anche all’Autorità nazionale anticorruzione. Lo ha fatto la Cgil con una nota firmata da Davide Colace, che coordina il comitato degli iscritti al sindacato nell’agenzia che si occupa di agricoltura.
La segnalazione riprende una precedente missiva inviata dalla Cgil all’Anticorruzione regionale, allegata alla nota inviata all’organismo presieduto da Raffaele Cantone e rimasta, fino a ora, senza risposta. Per la Cgil i vulnus legati al caso Antoniotti sono “la palese violazione della legge in tema di trasparenza e il presunto conflitto d’interessi”. Prima questione: “Il direttore generale non pubblica il suo curriculum e la sua remunerazione annua e neanche il curriculum e la retribuzione dei dirigenti”. Il presunto conflitto d’ interessi, invece, riguarda i tempi della sua nomina. Antoniotti, infatti, quando è stato scelto per guidare l’Arsac, aveva in corso un contenzioso con l’Afor, altro ente controllato dalla Regione. Secondo alcune interpretazioni, quel contenzioso avrebbe reso impossibile l’assegnazione dell’incarico. Queste domande, ora, finiranno sul tavolo di Cantone.
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