CATANZARO «Le indagini in periodo elettorale non si fermano: non c’è nessuna incidenza del momento elettorale con quello momento investigativo. Le indagini hanno i loro tempi e le sue tappe, con una tempistica dettata dalle esigenze investigative e non dai contorni esterni, di qualsiasi natura essi siano. Anzi, non può esserci una ricaduta sull’attività investigativa da parte del momento elettorale». È quanto ha dichiarato il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giovanni Bombardieri, intervenendo a un incontro promosso dall’associazione “Iustitia Calabria” sul tema “Il diritto all’informazione della parte offesa nella fase delle indagini preliminari” che si è tenuto in un albergo della città, commentando le parole del suo collega Vincenzo Luberto che nei giorni scorsi aveva così risposto a una domanda di Paolo Pollichieni, direttore del Corriere della Calabria, nel corso della trasmissione televisiva “Hashtag”: «Io sono perché non se ne tenga conto. Abbiamo dei tempi che sono dettati dalle investigazioni e dai mezzi che ci danno per farle celermente. Però forse sono in minoranza, non dico in questo ufficio, ma sto iniziando a sentir dire di opportunità politiche da rispettare. Io non sono tanto d’accordo. Un’esigenza cautelare o c’è o non c’è. E se c’è non posso aspettare».
Unità di intenti e di visione, dunque, in seno alla Procura distrettuale di Catanzaro, un dato positivo da registrare anche in vista dell’arrivo alla guida della Dda catanzarese di Nicola Gratteri, arrivo ormai dato per certo entro il prossimo mese.
A proposito dell’arrivo di Gratteri a Catanzaro, il plauso è arrivato anche da Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia e già sottosegretario al ministero della Giustizia: «Forse sono di parte – ha detto –: Gratteri è un magistrato che stimo molto perché non guarda in faccia a nessuno: non voglio sovraccaricarlo di eccessive responsabilità, ma sono sicura che inizierà una nuova era».
Sulle carenze d’organico evidenziate però dalla Procura catanzarese, Santelli ha spiegato: «Nei giorni scorsi ho presentato un’interrogazione al ministro Orlando proprio su questo tema chiedendo l’aumento dell’organico sia sulla Procura ordinaria che della distrettuale, la quale copre un ambito enorme. Non possiamo dire che la ‘ndrangheta è un problema e poi non dare gli strumenti per contrastarla. Il ministro ha risposto che si provvederà ad affrontare il tema quando si parlerà di revisione delle piante organiche, ma credo che quando si tratta di un’emergenza, non si può aspettare la riforma generale, ma bisogna prendere i magistrati e mandarli lì dove ce n’è bisogno».
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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