CATANZARO Con ordinanza di archiviazione del 14 aprile 2016, il gip di Cosenza, Salvatore Carpino, ha dato ragione alla deputata M5S Dalila Nesci, che il consigliere della Regione Calabria Giuseppe Ennio Morrone, presidente della commissione consiliare di Vigilanza, aveva querelato per diffamazione a mezzo stampa. Morrone si era opposto alla richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero. Tuttavia il gip Carpino ha ritenuto mera critica politica il testo incriminato, pubblicato sul sito della parlamentare, la quale aveva scritto: «Mandare Ennio Morrone alla presidenza della vigilanza significa, in una parola sola, dare a Dracula la gestione delle trasfusioni».
Secondo il gip di Cosenza, la parlamentare, difesa dall’avvocato Domenico Monteleone del foro di Roma, ha avuto pieno «rispetto del limite della continenza», limitandosi «ad esprimere un giudizio di riprovazione nei confronti dell’atto regionale riguardante la nomina» del consigliere Morrone «come Presidente della Commissione di Vigilanza del Consiglio regionale».
L’affermazione contestata alla deputata del Movimento 5 stelle «deve – secondo il gip – essere letta nell’ambito di una polemica politica, pur aspra ma di indubbia rilevanza sociale». «Deve osservarsi, infine, che – ha concluso il gip di Cosenza – lo svolgimento dell’attività investigativa suggerita dalla persona offesa nell’atto di opposizione, oltre che generica, appare, alla luce delle considerazioni fin qui esposte, superflua ed irrilevante».
Nesci commenta: «Morrone ha perso solo tempo in questa querela contro di me. Adesso lo sollecito a rispondere, come presidente della commissione consiliare di Vigilanza, alle mie segnalazioni su abusi nella gestione della sanità calabrese, augurandomi che faccia le opportune denunce nel merito, nell’interesse pubblico».
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