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Regione, la giunta approva il Ddl sul servizio idrico integrato

CATANZARO La giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del governatore della Calabria Mario Oliverio, con l’assistenza – informa una nota dell’Ufficio stampa – del segretario generale Ennio…

Pubblicato il: 15/04/2016 – 14:58
Regione, la giunta approva il Ddl sul servizio idrico integrato

CATANZARO La giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del governatore della Calabria Mario Oliverio, con l’assistenza – informa una nota dell’Ufficio stampa – del segretario generale Ennio Apicella. Su proposta del presidente Oliverio, è stato deliberato il cambio di destinazione d’uso della cantina di vinificazione in corso di realizzazione nell’area P.i.p. in stabilimento per la trasformazione dei derivati del limone, nel territorio del Comune di Rocca Imperiale. Approvata anche l’indizione del referendum consultivo relativo alla modifica dei confini dei Comuni di Belcastro e Petronà della Provincia di Catanzaro. Su proposta del vicepresidente ed assessore al Bilancio Antonio Viscomi, sono state approvate una serie di variazioni al bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e la riclassificazione dei relativi capitoli; approvato il rendiconto di gestione dell’Aterp (Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica) della provincia di Catanzaro per l’anno finanziario 2013: ora la proposta passa all’esame del Consiglio. Su proposta dell’assessore alle Politiche sociali Federica Roccisano, è stata deliberata l’istituzione sperimentale del Comitato di studio regionale sull’immigrazione. Su proposta dell’assessore alla Logistica Francesco Russo è stato deliberato, nel quadro del rilancio del Piano regionale dei Trasporti, l’attualizzazione della procedura vas. Su proposta dell’assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno, è stato approvato il disegno di legge “Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato”, che ora passa all’esame del Consiglio. La legge proposta porta a compimento il percorso di riordino del Sistema idrico integrato calabrese dando piena operatività all’Autorità idrica della Calabria (AiC). In particolare, l’AiC svolgerà funzioni di programmazione, organizzazione e controllo del servizio idrico, acquisendo le funzioni finora affidate in Calabria ai cinque enti o autorità d’ambito. Si dà, inoltre, alla giunta la facoltà di scegliere una forma diversa dal partenariato pubblico/privato per Sorical, la società che gestisce attualmente il sistema idrico all’ingrosso in Calabria.

MUSMANNO: L’ACQUA NON È UN BENE COME GLI ALTRI «Il Disegno di legge approvato oggi dalla giunta, che riguarda l’organizzazione del servizio idrico integrato rappresenta un punto di svolta nel processo di trasformazione del sistema di gestione dell’acqua in Calabria. Il provvedimento, infatti, porta a compimento il percorso di riordino della governance del Sistema idrico integrato. La nuova organizzazione – informa una nota dell’Ufficio stampa della giunta – è incentrata sul ruolo dell’Autorità idrica della Calabria (AiC), cui la legge conferisce piena operatività». L’Autorità idrica della Calabria è un ente pubblico, rappresentativo di tutti i comuni calabresi, al quale saranno conferite le funzioni di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio idrico, al fine i garantire efficienza, efficacie, economicità e trasparenza tramite le conferenze territoriali. Si tratta, in sintesi, del soggetto rappresentativo dei comuni calabresi per il governo pubblico dell’acqua. Con la nuova legge, infatti, i territori «si riappropriano – si legge ancora nella nota – del governo delle risorse idriche. Ed infatti, le più importanti determinazioni di competenza dell’AiC, quali, in primis, la scelta della forma di gestione, la determinazione delle tariffe e dei livelli di qualità del servizio, l’individuazione degli altri organi saranno assunte dall’Assemblea dei sindaci, costituita da quaranta rappresentanti, tutti eletti fra i sindaci dei comuni calabresi e svolgerà funzioni di indirizzo politico/amministrativo». Peraltro, la proposta prevede una modalità di partecipazione dei cittadini calabresi attraverso l’istituzione di un Comitato consultivo a tutela degli interessi degli utenti ed al fine di garantire la sostenibilità del sistema. Un altro passaggio rilevante della legge proposta riguarda la possibilità di scegliere una forma diversa dal partenariato pubblico/privato per il segmento della grande adduzione ovvero la possibilità di rendere interamente pubblica Sorical s.p.a, la società che, come è noto, lo gestisce attualmente. La gestione della società è stata, negli anni, a dir poco problematica, con riflessi negativi sulla erogazione del servizio. Una nuova organizzazione per Sorical potrebbe semplificare i processi decisionali e consentire l’avvio di un processo di risanamento ed efficientamento da più parti auspicato. «La legge proposta dalla giunta regionale – ha detto l’Assessore Musmanno – pone le basi per il superamento dei gravi malfunzionamenti che hanno caratterizzato la gestione delle acque in Calabria. L’acqua non è un bene come gli altri. Una gestione trasparente, affidabile ed efficiente delle risorse idriche è un dovere per le istituzioni ed un diritto per i cittadini. La scelta di riorganizzare il sistema rappresenta, da parte della Regione, una precisa assunzione di responsabilità. C’è un forte ritardo da recuperare, ma la direzione è segnata: lavorare per garantire ai cittadini un servizio di qualità ed eliminare le inefficienze che hanno indebitamente pesato in passato sulle loro tasche».

ISCRITTE IN BILANCIO LE RISORSE DEL POR La giunta regionale, su proposta del vicepresidente ed assessore al Bilancio Antonio Viscomi, ha, tra l’altro, deliberato la variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione, necessaria per l’iscrizione in bilancio di oltre 2 miliardi e 235 milioni di euro fino al 2022 per la realizzazione del Programma Operativo Regionale FESR-FSE 2014/2020. Pertanto, – informa una nota dell’Ufficio stampa – a partire dalla deliberazione approvata oggi, le risorse disponibili sono ripartite per capitoli di spesa assegnati ai singoli dipartimenti che potranno immediatamente attivarsi per avviare tutte le procedure necessarie per l’utilizzazione delle risorse per il finanziamento di interventi finalizzati all’occupazione, all’istruzione, alla formazione, all’inclusione sociale, alla valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, allo sviluppo del turismo e della competitività ed attrattività del sistema produttivo, all’efficienza energetica, allo sviluppo della mobilità sostenibile, alla prevenzione del rischio idrogeologico, allo sviluppo della ricerca, dell’innovazione, dell’ICT e dell’Agenda digitale. «La deliberazione – si legge nella nota – approvata oggi dalla giunta, frutto di un certosino lavoro degli Uffici, consente la massima trasparenza nell’utilizzazione e nella rendicontazione pubblica delle risorse spese, in coerenza con i principio dell’armonizzazione contabili e con gli obiettivi che hanno indotto l’Esecutivo ad approvare le iniziative in materia di bilancio sociale». In concreto, la previsione di oltre trecento capitoli di spesa consente di sapere esattamente per che cosa le risorse comunitarie vengono spese nonché di verificare, con più immediatezza, l’andamento della spesa e di individuare eventuali criticità sullo stato di avanzamento della programmazione comunitaria. Sempre su proposta del vicepresidente sono state approvate numerose altre delibere di variazione di bilancio, fra le quali le più importanti riguardano: gli obiettivi di servizio, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione, per un importo complessivo di circa cento milioni di euro, relativi a istruzione, servizi di cura per l’infanzia e per l’assistenza domiciliare degli anziani, nonché per gli investimenti relativi agli impianti dei rifiuti; l’assestamento del fondo sanitario regionale per il 2016 prendendo atto, fra l’altro, dell’aumento delle spese per mobilità passiva che passano da 281 a 301 milioni di euro; l’assestamento della fiscalità regionale per l’anno 2016 per la quota destinata al ripiano dei disavanzi sanitari, segnata da un incremento della quota di addizionale Irpef (più due milioni circa) e da un decremento della quota Irap (meno nove milioni circa), a testimonianza d
ell’affanno del sistema economico regionale; l’approvazione del conto consuntivo Aterp di Catanzaro per l’anno 2013, che costituisce uno degli atti propedeutici per la costituzione dell’Aterp unica regionale.

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