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TSUNAMI RENDE | Il Tdl revoca la misura cautelare per Patitucci

COSENZA Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato la misura cautelare in carcere per Francesco Patitucci, ritenuto uno degli esponenti di vertice della cosca Lanzino-Ruà e finito nell’inchi…

Pubblicato il: 15/04/2016 – 15:53
TSUNAMI RENDE | Il Tdl revoca la misura cautelare per Patitucci

COSENZA Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha revocato la misura cautelare in carcere per Francesco Patitucci, ritenuto uno degli esponenti di vertice della cosca Lanzino-Ruà e finito nell’inchiesta della Dda, denominata “Sistema Rende”, che cerca di fare luce su presunte collusioni tra ‘ndrangheta e politica. Patitucci, però, resta in carcere per altro reato. Nell’operazione dello scorso 23 marzo il gip ha disposto il carcere anche per altri presunti capi del clan, come Umberto e Michele Di Puppo e Adolfo D’Ambrosio, e i domiciliari per politici eccellenti, ovvero: l’ex sottosegretario Sandro Principe, l’ex consigliere regionale Rosario Mirabelli, gli ex consiglieri provinciali Pietro Ruffolo e Giuseppe Gagliardi, l’ex sindaco di Rende Umberto Bernaudo, e domiciliari pure per Marco Paolo Lento ritenuto dagli inquirenti l’elemento di congiunzione tra la cosca e i politici.
Per i politici – che devono rispondere di corruzione elettorale e voto di scambio – il Riesame si è già espresso lo scorso 11 aprile, revocando la misura cautelare per Ruffolo, Mirabelli, Gagliardi, Bernaudo e Lento e rigettando invece la richiesta di scarcerazione per Principe che – del troncone politico – è l’unico che resta ai domiciliare. Per i presunti esponenti del clan, al momento, il Tribunale della libertà si è espresso soltanto per Francesco Patitucci: accolta la richiesta di scarcerazione avanzata dai suoi legali Laura Gaetano, Marcello Manna e Luigi Gullo e discussa martedì davanti ai giudici del Riesame. Ma Patitucci resta in carcere perché lo scorso 19 febbraio è stato arrestato per detenzione e porto illegale di arma comune. Da discutere, ancora, il Riesame per Michele Di Puppo e Adolfo D’Ambrosio (quest’ultimo è ristretto al 41 bis). Il Tdl deve comunicare l’esito per la posizione di Umberto Di Puppo. Secondo l’impianto accusatorio della Dda di Catanzaro, Patitucci si sarebbe preoccupato di cercare voti per Principe e la sua coalizione ottenendo in cambio favori.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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