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«A rischio 33 milioni del programma "Infanzia"»

Riceviamo e pubblichiamo la precisazione del dipartimento regionale al Lavoro in merito all’articolo “Infanzia, persi 57 milioni per colpa del Garante abusivo” pubblicato sul Corriere della Calabri…

Pubblicato il: 17/04/2016 – 10:56
«A rischio 33 milioni del programma "Infanzia"»

Riceviamo e pubblichiamo la precisazione del dipartimento regionale al Lavoro in merito all’articolo “Infanzia, persi 57 milioni per colpa del Garante abusivo” pubblicato sul Corriere della Calabria:

Nessun rischio di disimpegno di fondi del Programma Pac “Infanzia e Anziani” esiste per responsabilità della Autorità Garante per l’Infanzia e dell’annullamento del Protocollo d’intesa con il ministero dell’Interno.
Com’è noto, per l’ampio spazio già dato dalla stampa alla vicenda in questione, esiste effettivamente il rischio di fondi in disimpegno entro il 30/6/2016, che ammontano realmente a circa 33 milioni di euro, e non a 56 milioni come erroneamente riportato sull’articolo (56 milioni è l’intero ammontare del Programma per l’Infanzia tra 1^ e 2^ fase) , in quanto i beneficiari del Programma Pac (Piano di azione e di coesione) denominato Pnscia (Programma nazionale servizi di cura all’infanzia e agli anziani), finanziato parzialmente con fondi comunitari e in parte con risorse del Fondo di Rotazione e realizzato dal ministero dell’Interno con la direzione del prefetto Silvana Riccio, sono direttamente i Comuni Capofila dei 35 Distretti Sociali/Ambiti territoriali della Calabria cui sono assegnate direttamente le risorse, mentre la Regione d’intesa con la Prefettura di Catanzaro ha solo compiti di coordinamento, monitoraggio e assistenza.
Il programma, finalizzato a sostenere i servizi locali per l’infanzia e l’assistenza domiciliare agli anziani, è finanziato per 34.109.106 euro per il 1^ riparto triennale 2013/2015 (17.932.046 per gli Anziani e 16.177.060 per l’Infanzia), e dovrà essere rendicontato dai Comuni entro il 30/6/2016 per evitare il disimpegno automatico delle risorse. Ma purtroppo lo stato di avanzamento del programma appare particolarmente critico e problematico, in quanto ad oggi la capacità di spesa e di rendicontazione da parte dei Comuni è inferiore al 10% delle risorse assegnate, con il rischio concreto di revoca dei finanziamenti e di mancata attuazione di servizi fondamentali per infanzia e anziani da parte dei Comuni.
Per l’intanto sta per arrivare ai Comuni Calabresi una seconda fase di finanziamento sul PAC Anziani e Infanzia per il successivo triennio 2015/2017 pari ad Euro 50.149.500.
In effetti i Comuni Capofila dei Distretti hanno rilevato una grande difficoltà alla concreta ed efficiente gestione dei finanziamenti PAC, sia a causa della limitata anticipazione concessa al Ministero dell’Interno, pari al 5% iniziale e poi a rimborso spese certificate, a fronte di difficoltà di cassa comunali derivanti dal patto di stabilità che impedisce autonome anticipazioni, sia a causa di una grave carenza organizzativa e gestionale dei Comuni che hanno determinato il ritardo estremo di realizzazione e di spesa.
A fronte di tali difficoltà attuative, e del rischio concreto di disimpegno delle somme non spese, la Regione Calabria, d’intesa con l’Anci nazionale e regionale calabrese, e con il sostegno responsabile dei Sindacati Pensionati, si è prontamente attivata con il ministero dell’Interno per supportare l’azione di accompagnamento e di sostegno ai Comuni per evitare possibili perdite di risorse fondamentali per la spesa sociale calabrese. Da qui l’impegno assunto di un Accordo di Programma con l’Anci e con il ministero dell’Interno per garantire che nessun euro venga perso dalla Calabria, anche in presenza di mancato raggiungimento del target di spesa al 30/6/2016 da parte dei Comuni, grazie alla possibilità accordata alla Regione di presentare proposte di progetti integrativi coerenti con il Pac e finalizzati all’utilizzo delle economie sulle risorse non utilizzate dai Comuni, anche a diretta gestione o regia regionale da realizzare sul territorio calabrese, in maniera integrata con la più generale strategia messa in campo dalla Giunta regionale per la riforma decentrata dei servizi socio-assistenziali e per l’inclusione sociale attraverso i fondi comunitari 2014/2020. Ed è stato peraltro anche grazie al “pressing” della Regione Calabria sul Ministero dell’Interno che il Ministero dell’Economia ha di recente accordato un ampliamento dell’anticipazione iniziale ai Comuni fino al 20%.
In questo quadro si è collocata una autonoma iniziativa dell’onorevole Intrieri “Garante per l’Infanzia”, che, pur non essendo stata in nessun modo protagonista dell’azione di supporto ai Comuni per il recupero dei ritardi ha chiesto, senza preventiva consultazione con la Regione e la Prefettura di Catanzaro responsabili del monitoraggio, ha proposto di sottoscrivere con il prefetto Riccio, Autorità di gestione del Programma, un Protocollo d’intesa teso ad accreditare l’Autorità Garante per l’Infanzia come soggetto attivo per il coordinamento delle azioni di velocizzazione delle azioni presso i Comuni per il Pac Infanzia. A seguito dell’acquisizione delle notizie relative alla dubbia legittimazione dell’onorevole Intrieri quale Garante per l’Infanzia, a seguito della scadenza dell’incarico, il prefetto Riccio ha in data 24 marzo 2016 comunicato la nullità del Protocollo d’intesa ai Comuni ed alle altre istanze istituzionali coinvolte, senza che tale iniziativa potesse determinare alcuna conseguenza concreta sul procedimento di recupero dei ritardi dei Comuni, e quindi di eliminazione del rischio del disimpegno dei 33 milioni a rischio al 30/6/2016.
Questo il merito della vicenda, per correttezza e completezza di informazione, precisando nuovamente che la Regione è stata invece attenta protagonista dell’iniziativa di accompagnamento e di supporto ai Comuni per evitare ogni rischio di disimpegno automatico, in una ottica di cooperazione istituzionale.
Il prossimo 21 aprile, in occasione del Comitato di Sorveglianza del Pac “Infanzia e Anziani” a Roma presso il ministero dell’Interno, quando si discuterà del possibile disimpegno di 33 milioni non utilizzati dai Comuni, la Regione sarà presente con il dirigente generale del dipartimento che sosterrà l’attuazione dell’accordo stipulato con l’Anci Calabria e l’Anci nazionale, d’intesa con il Ministero, per il pieno recupero di tali somme sul territorio calabrese, per le finalità del Programma.

Dipartimento Lavoro – Regione Calabria

Prendiamo atto della replica del dipartimento Lavoro. Una replica, tra l’altro, anonima, che non riporta la firma di alcun dirigente o funzionario. Probabilmente la dimostrazione che, alla Regione, nessuno abbia voglia di mettere la faccia in una vicenda dai contorni poco chiari, anzi decisamente oscuri.
Nella replica, viene confermato il contenuto dell’articolo del Corriere della Calabria: 1) esiste un carteggio tra il ministero dell’Interno e il presunto Garante dell’infanzia; 2) il prefetto Riccio ha “comunicato la nullità del protocollo” relativo ai fondi Pnscia. Quindi, non si capisce quali siano le “notizie infondate e non rispondenti ai dati reali”. Il dipartimento, poi, precisa che i fondi persi o a rischio ammontano a 33 milioni e non a 57 come riportato nel servizio. Una cifra, quest’ultima, ricavata dalla nota con cui Intrieri mette in guardia il prefetto Riccio rispetto al possibile disimpegno dei finanziamenti.
Al di là delle cifre, la nota del dipartimento conferma che, allo stato attuale e almeno fino al prossimo 21 aprile (“quando si discuterà del possibile disimpegno di 33 milioni non utilizzati dai Comuni”), i fondi destinati all’infanzia sono senza destinazione, quindi al momento persi. O, a voler essere ottimisti, a forte rischio. E certo il protocollo firmato da Intrieri non ha agevolato le cose: è verosimile pensare che il ministero, prima di scoprire l’illegittimità del Garante, avesse, con il protocollo, dato l’ok alla destinazione delle risorse a favore di minori e anziani. Nella migliore delle ipotesi, l'”autonoma iniziativa” di Intrieri ha rallentato tutta la procedura. E, come il dipartimento afferma, ora ci sarebbe tempo fino al 30 giugno, poco più di due mesi, per salvare il salvabile. Allo
stato, quei fondi (3
3 o 57) sono dunque in bilico, nella speranza di recuperarli.

Ps Com’è possibile che un Garante, molto probabilmente illegittimo, abbia un ruolo attivo, ancorché “autonomo”, nella sottoscrizione di accordi di fondamentale importanza per le fasce più deboli della Calabria? Nessuno sapeva niente? Qualcuno è intervenuto per bloccare queste anomale interferenze? (P.B)

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