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Fondi infanzia, Intrieri: «Non sono responsabile»

Riceviamo la replica della signora, già Garante dell’infanzia e “onorevole” della Repubblica, Marilina Intrieri. Perdita fondi all’infanzia: soldi in capo il ministero dell’Interno. Il Garante, org…

Pubblicato il: 18/04/2016 – 9:58
Fondi infanzia, Intrieri: «Non sono responsabile»

Riceviamo la replica della signora, già Garante dell’infanzia e “onorevole” della Repubblica, Marilina Intrieri.

Perdita fondi all’infanzia: soldi in capo il ministero dell’Interno. Il Garante, organi di vigilanza, segnalò per tempo il rischio di danno da mancato incremento patrimoniale per mancato utilizzo e lesione del diritto all’educazione dei minori calabresi per la perdita di servizi educativi essenziali. A chi dà fastidio il Garante?
È destituita di fondamento la notizia che i 57 milioni di euro dei fondi Pac infanzia, siano sotto la responsabilità del Garante dell’infanzia che, come noto, è una Autorità indipendente di vigilanza e non di gestione. Il Garante dell’infanzia del Regione Calabria, nell’esercizio del mandato in prorogatio, adempiendo ai sui compiti, ha segnalato, sin dal 20 gennaio u.s. i problemi di capacita’ progettuale, gestionale, di attuazione dei piani di intervento e le conseguenze contabili –amministrative per gli enti beneficiari e il danno derivante ai minori essendo indiscusso l’obbligo di garantire ai minori calabresi il diritto alla cura e all’ educazione, in ossequio ai precetti costituzionali, ai trattati e alle convenzioni internazionali e alla legislazione di dettaglio.
In caso di danno ascrivibile all’ amministrazione inadempiente, l’ufficio del Garante dell’infanzia, non esiterà, ex art.2 lr n 28/2004, a richiedere espressa valutazione della performance dei funzionari responsabili.
La Suprema Corte ha osservato che l’educazione consiste nel fornire al minore tutti quegli strumenti idonei con cui edificare la sua persona e divenire una persona adulta e nei territori calabresi lacerati da povertà materiale e morale, in cui si assiste alla trasmissione di valori culturali deteriori da padre in figlio che mettono a rischio il corretto sviluppo psicofisico, occorre intervenire tempestivamente. Da qui la grave lesione di diritti minorili che deriverà da un eventuale mancato utilizzo dei fondi.
Resta una domanda: perché pubblicare volutamente notizie false sul Garante? a chi dà fastidio l’Autority, che a costo zero per i contribuenti, da oltre un anno, garantisce la funzionalità dell’ufficio, in attesa della nomina del successore, attraverso atti di vigilanza e segnalazione e per assicurare l’attuazione tempestiva di importanti statuizioni che il Tribunale per i minorenni di Rc assume alcuni dei quali a tutela di minori appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta?
Come mai è sempre e solo lo stesso giornale online di Reggio Calabria, a determinare confusione sull’attività del Garante, dinnanzi all’importante orientamento giurisprudenziale dell’autorità giudiziaria minorile di allontanare, con provvedimenti d’urgenza e inaudita altera parte, un minore di mafia dal clan a tutela della sua sana crescita?
La Convenzione di New York sui diritti del fanciullo ricorda che «occorre educare il fanciullo nello spirito degli ideali proclamati nella Carta delle Nazioni Unite, in uno spirito di pace, dignità, tolleranza, libertà, uguaglianza e solidarietà» e prevede che gli Stati adottino ogni adeguato provvedimento per vigilare che la disciplina scolastica sia applicata e compatibile con la dignità del fanciullo. Si comprende l’enorme danno che potrebbe derivare agli interessi minorili in caso di mancato utilizzo dei 57 milioni di euro dei fondi pac infanzia.

***

Invitiamo la signora Intrieri a rileggere bene ciò che il Corriere della Calabria ha scritto: i fondi del Pac non sono sotto la responsabilità del Garante ma, proprio a causa dell’illegittimo intervento di quest’ultimo, corrono il serio rischio di essere perduti. Questo perché l’ex deputata Ds, poi transitata nell’Udeur e infine folgorata sulla via dello scopellitismo, non ha inteso “mollare” un incarico istituzionale di fatto concluso nel 2015.
Ricapitoliamo la vicenda. La decadenza di Intrieri è effettiva dal 21 maggio scorso ed era stata comunicata in Aula il 16 giugno successivo, dall’allora presidente del Consiglio Antonio Scalzo: «Comunico che, ai sensi del combinato disposto degli articoli 3 e 6 comma 1 della legge regionale 4 agosto 1995, numero 39, a far data dal 21 maggio 2015 il Garante per l’infanzia e l’adolescenza e i componenti del Corecom sono cessati dalla carica». Il 19 giugno Intrieri riceve tramite raccomandata una nota con lo stesso contenuto. La lettera, firmata dal funzionario del settore Segreteria assemblea e affari generali Antonino Minniti, informa Intrieri della «cessazione dalla carica per opportuna conoscenza e perché, nel contempo, ne prenda atto». Già a partire da quella data, allora, Intrieri sa che Palazzo Campanella la considera un Garante illegittimo.
La legge 28 del 2004, che disciplina l’ufficio per l’infanzia, non prevede inoltre l’istituto della prorogatio, ma stabilisce che l’organo dura in carica per l’intera legislatura ed è rinnovabile una sola volta. In base alla legge 39, la stessa citata da Scalzo, gli organi la cui scadenza è legata alla durata della legislatura cessano 90 giorni dopo la data di insediamento del nuovo consiglio (che in questo caso è avvenuto il 7 gennaio). Un termine che può comunque slittare in avanti grazie a una proroga di 45 giorni. Si arriva, quindi, al 21 maggio scorso. Da quel momento in poi, Intrieri non è più il Garante in carica.
L’ex Garante, alludendo al Corriere della Calabria, si pone una domanda retorica: «Perché pubblicare volutamente notizie false sul Garante?». Questo giornale, signora Intrieri, pubblica solo notizie “carte alla mano” e, nel suo caso, anche consultando e studiando le leggi. «Come mai è sempre e solo lo stesso giornale online di Reggio Calabria [la redazione è a Lamezia Terme], a determinare confusione sull’attività del Garante»?. Posto che le inchieste del Corriere hanno, semmai, fatto chiarezza, quest’ultima domanda allusiva dovrebbe essere rivolta ad altri, magari con un ribaltamento dei termini: come mai solo il Corriere racconta le scorribande di un Garante abusivo la cui azione ha fatto perdere una valanga di milioni destinati a minori e anziani?

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