Galleria killer, Spagnuolo: «Rischio tangibile, sequestro doveroso»

VIBO VALENTIA «Questo provvedimento di sequestro era doveroso da parte nostra come magistrati, per eliminare un tangibile rischio per l’incolumità pubblica, ma anche come cittadini». Così il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, commenta il provvedimento di sequestro preventivo d’urgenza eseguito oggi per la galleria “Tremisi – San Rocco” in direzione Sud sull’A3, tra gli svincoli di Serre e Mileto e per il tratto autostradale in prossimità. «Il provvedimento – spiega il procuratore – si inscrive nell’indagine che da tempo abbiamo aperto su quel tratto autostradale in seguito a due gravi sinistri che sono avvenuti nella stessa zona, con modalità identiche, a distanza di sei mesi l’uno dall’altro». Su quegli incidenti, in cui hanno perso la vita cinque persone, continua Spagnuolo, «le indagini sono in corso, sono stati disposti gli accertamenti medico legali e le consulenze tecniche necessarie per ricostruire con esattezza la dinamica, in modo da avere un quadro preciso di come siano andate le cose». Tuttavia le prime relazioni tecniche delegate agli esperti hanno fatto emergere una serie di criticità che hanno spinto la procura ad intervenire, sequestrando immediatamente la galleria. «Non è ancora possibile stabilire un nesso causale fra questi fattori e gli incidenti mortali alla base della nostra indagine – chiarisce subito il procuratore Spagnuolo – perché l’inchiesta è ancora in corso. Gli accertamenti saranno lunghi ed estremamente complicati. Per il secondo sinistro, abbiamo dovuto far ricorso all’esame del Dna per capire la disposizione dei ragazzi nella vettura, e ci vorrà tempo per i risultati. Ma dalle prime consulenze sono emerse queste criticità che non possiamo ignorare. Secondo uno studio inglese, in assenza di barriere di protezione, l’80% degli incidenti è mortale». Per questo la procura ha deciso per l’adozione di un immediato provvedimento di sequestro preventivo a tutela dell’incolumità pubblica, «oltre che come magistrati, come cittadini».

Alessia Candito
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