REGGIO CALABRIA «Compito della politica è quello, oggi, di mettere in campo, attraverso le risorse comunitarie, delle misure che possano creare occupazione». È quanto ha detto il presidente del consiglio regionale Nicola Irto, concludendo a palazzo Campanella, il convegno su “Questione Meridionale 3.0-tra sviluppo, politiche attive, formazione, contrasto al sommerso, regioni a confronto”, organizzato dal dipartimento Pau-Centro studi delle politiche economiche e territoriali, dell’Università degli studi “Mediterranea di Reggio Calabria.
«Non è – ha aggiunto Irto – un ritornello il nostro, parlando sempre e solo della programmazione. Siamo consapevoli che è l’ultima e l’unica occasione di sviluppo e di rilancio per creare occupazione e lavoro in questa Regione, per creare nuove start up, per creare nuove imprese, migliorando alcune imprese sane di questa Regione». Soffermandosi sulla programmazione europea 2014/2020 Irto ha sottolineato la necessità di «accorciare i tempi che nel passato hanno rappresentato un motivo importante per la perdita di importanti risorse europee. I temi dell’Europa, rigidi, inflessibili su scadenza e termini; i tempi della politica nazionale e regionale, nel confronto con le parti sociali, le scelte da privilegiare; i tempi della burocrazia, che spesso è stata un ulteriore difficoltà; infine, i tempi delle imprese».
Molti gli argomenti sviluppati nel corso del convegno con gli interventi di illustri ricercatori, economisti e rappresentanti del mondo imprenditoriale e delle imprese. Benedetto Di Jacovo, presidente della commissione Emersione Calabria, ottimista sulla possibilità che «il Mezzogiorno abbia la possibilità di riequilibrare le sue condizioni con il resto del Paese» ha definito il «Meridionalismo un problema che rischia di restare una categoria di pensiero mai risolto».
Fornendo numeri ed analisi sulla situazione del Mezzogiorno e della Calabria e prendendo spunto dal “Master Plan” del Governo per il Sud, Di Jacovo ha indicato tre obiettivi fondamentali sui quali risolvere la crisi del Sud, «il lavoro, pensando all’impresa, l’infrastrutturazione materiale ed immateriale del territorio l’efficienza amministrativa».
Sul costo del lavoro «molto più alto che in altri Paesi europei», si è soffermato, tra gli altri, Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi, consulenti del lavoro “Riforma del Mercato del lavoro e ruolo dei Consulenti”. «In Calabria – ha aggiunto De Luca – i nostri imprenditori subiscono un Gap doppio rispetto ai colleghi delle altre zone del Paese» ed ha ricordato che «prima è nata l’impresa e solo dopo il lavoro dipendente. E senza una presa di coscienza, che ispiri un progetto strutturale di sistema sullo sviluppo nel nostro Paese, non ci potrà essere nuova occupazione. Soprattutto – ha concluso – verso i giovani. Che hanno bisogno di essere stimolati a fare auto impresa, avere una Regione in grado di assicurare strumenti di intervento veloci e finanziamenti certi».
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