Nuovo dg per l’Arpacal, il bando “scomparso”

CATANZARO L’avviso pubblico – un decreto del 24 dicembre 2015 – è apparso sul Bollettino ufficiale della Regione il 22 marzo scorso. A un mese di distanza, se ne sono perse le tracce. Gli aspiranti candidati continuano a monitorare la Gazzetta ufficiale in attesa della pubblicazione, ma niente. Pare proprio che la Regione non abbia fretta: evidentemente la «formazione di un elenco di aspiranti alla nomina a direttore generale dell’Arpacal» non è una priorità. Eppure i tempi consiglierebbero di darsi una mossa. La nomina della dirigente regionale Maria Francesca Gatto a commissario, infatti, era intesa – riportiamo dal decreto – «fino alla nomina del direttore generale, all’esito di avviso pubblico da pubblicarsi entro 30 giorni decorrenti dalla data della predetta deliberazione di giunta regionale (quella con la quale la giunta prendeva atto delle dimissioni dell’ex dg Sabrina Santagati». Si sa come vanno le cose a queste latitudini: il tempo è un’opinione. Dall’insediamento del commissario sono passati più di quattro mesi e del bando che selezionerà il nuovo dg non c’è traccia. Scomparso nelle nebbie della burocrazia. 

I REQUISITI DEL COMMISSARIO E dire che la nomina del commissario è finita anche al centro di un esposto presentato all’Autorità nazionale anticorruzione da Oscar Ielacqua. Secondo l’ex direttore scientifico dell’Arpacal, Maria Francesca Gatto non sarebbe in possesso dei requisiti necessari per svolgere l’incarico. Non avrebbe, infatti, maturato i cinque anni di esperienza professionale nel settore ambientale, indispensabili per svolgere il ruolo di commissario che – come stabilito di recente proprio dall’Anac – richiede il rispetto degli stessi criteri utilizzati per la scelta del direttore generale. Non la pensa così, ovviamente, il commissario Gatto, che in una lettera indirizzata al Corriere della Calabria ha spiegato che «la legge che disciplina il potere di nomina del commissario straordinario non richiede il possesso di una pregressa esperienza in materia ambientale». Quella che regola la scelta del direttore generale, invece, sì. Ed è su questo punto che si concentrano molte delle perplessità legate ai ritardi della selezione progettata dalla Regione quattro mesi fa (e resa pubblica il 22 marzo). 

LO STOP E LA LEGGE Fonti vicine alla burocrazia della Cittadella parlano di uno stop destinato a protrarsi ancora per qualche settimana. La Regione avrebbe, infatti, chiesto all’Istituto poligrafico e Zecca dello Stato di sospendere la pubblicazione dell’avviso in attesa di una serie di modifiche legislative. E le modifiche in questione potrebbero riguardare i criteri di nomina. Dopo 17 anni di onorato servizio, la legge che istituisce l’Arpacal potrebbe essere modificata. Nel mirino ci sarebbero i requisiti di nomina del direttore generale: proprio quella «pregressa esperienza in materia ambientale per un periodo superiore a cinque anni» finita al centro delle contestazioni di Ielacqua. Troppo presto per dirlo, bisognerà attendere le prossime riunioni della giunta regionale. Di sicuro c’è, per ora, il ritardo tra la volontà manifestata di trovare un nuovo direttore generale per l’Agenzia e la materializzazione di quella volontà. Di sicuro c’è che la Regione prende tempo e un avviso è “scomparso”. 

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it