COSENZA Resta soltanto un esercizio: quello di traslare le esultanze per l’accordo chiuso dal piano virtuale a quello della politica reale. Enzo Paolini e Tonino Gentile hanno trovato la quadra e la mossa, concretizzatasi durante un blitz romano dell’avvocato cosentino, potrebbe scompaginare lo scenario elettorale nella città dei Bruzi. Per adesso i luogotenenti dello schieramento che fa riferimento al Pse festeggiano su Facebook. Brindano sulla bacheca virtuale di Katya Gentile, si scambiano messaggi trionfanti e si dicono pronti alla battaglia. Al più presto, però, appena il sottosegretario allo Sviluppo economico tornerà in città, l’annuncio diventerà storia politica e dalla teoria si passerà alla pratica, cioè a sistemare per strada i manifesti: Paolini sindaco e i Gentile a sostenerlo. A Roma, nell’incontro decisivo, c’era anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano. A Cosenza, i quadri del Nuovo centrodestra sono pronti ad accogliere il senatore e far partire le macchine, che già da un po’ si scaldavano, visto che qualche colonnello gentiliano aveva già fatto conoscenza con la segreteria del Pse in centro. La mossa, che testimonia in fondo un’assonanza mai venuta meno (Paolini lo aveva dichiarato in un’intervista al direttore del Corriere della Calabria: «Mai avuto problemi con i Gentile»), scompagina i piani del centrosinistra, che – ai piani alti – continuava a sperare in un accordo con i centristi. E invece incassa un nuovo colpo dopo le divisioni emerse negli ultimi giorni e le reciproche accuse di scarso impegno tra i big (la reprimenda di Nicola Adamo al consigliere regionale Mimmo Bevacqua e le occhiatacce tra Carlo Guccione e il governatore Mario Oliverio). Ora che gli schieramenti sono fatti – ma più d’uno teme defezioni nel campo della “grande alleanza” che sostiene Lucio Presta, tant’è che si tiene d’occhio la posizione di Ennio Morrone e delle sue liste – la campagna elettorale può entrare nel vivo. Gentile&Co porteranno in dote a Enzo Paolini due liste. Che, di solito, significano una messe di voti. Spesso decisivi per le sorti della politica bruzia. (ppp)
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