REGGIO CALABRIA Il consigliere regionale del Pd Domenico Battaglia ha inviato una missiva all’ingegner Massimo Scura, Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria, per l’attivazione del servizio di trasporto d’emergenza neonatale (Sten).
«Una recente indagine condotta da un gruppo di studio della Società italiana di neonatologia – scrive Battaglia – ha confermato che la Calabria, a distanza di dieci anni dall’approvazione del Piano sanitario 2003/2005 (con cui sono state tracciate le linee di indirizzo per la gestione in sicurezza del percorso materno infantile), rimane ancora una delle poche regioni in Italia in cui non è stato attivato il Servizio di trasporto di emergenza neonatale. E tutto questo, nonostante la sua istituzione costituisca un obiettivo prioritario della programmazione sanitaria nazionale e regionale».
«Lo Sten, infatti – fa presente l’esponente regionale del Pd – è la tipologia di servizio scelto, da tutte le realtà più evolute dal punto di vista sanitario, per garantire ottime chances di sopravvivenza ai neonati partoriti in un ospedale periferico, con gravi compromissioni cliniche, che necessitano del ricovero immediato in una struttura altamente specialistica. In tal senso, l’Accordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 n. 137 prevedeva che il piccolo paziente critico, nato in condizioni di urgenza, dovesse essere valutato clinicamente, stabilizzato e monitorato per poi essere di seguito trasferito, a bordo di un mezzo di trasporto dedicato (con personale medico ed infermieristico specializzato in neonatologia), in un centro con la Terapia Intensiva Neonatale, pronto ad accoglierlo per garantirgli un’assistenza superiore a quella offerta dall’ospedale di provenienza».
Battaglia chiede al commissario Scura «quali iniziative ulteriori siano state già intraprese nonché quelle da intraprendere per l’avvio del servizio. Un servizio – rilancia Battaglia – che non si dovrà esaurire unicamente nell’assistenza durante le fasi del trasporto, ma dovrà comprendere anche forme di consulenza, per situazioni di rischio perinatale, e di aggiornamento professionale, che devono essere oggetto di specifici accordi tra le parti coinvolte».
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