REGGIO CALABRIA Sbarcano quasi tutti a piedi scalzi, avvolti in una coperta grigia che li protegge dalla brezza fredda, che il sole di fine aprile non riesce a stemperare, i 243 migranti accompagnati oggi a Reggio Calabria dalla nave Spica della Marina militare.
(foto di Marco Costantino)
Toccano terra con sollievo dopo una traversata difficile, seguita ad operazioni di recupero rese complesse dal forte vento che negli ultimi giorni ha soffiato sul canale di Sicilia. In file ordinate, si avvicinano alla scaletta e accompagnati dagli uomini del dipartimento immigrazione della Questura e dal personale della Spica sbarcano 46 minori non accompagnati, 184 uomini, 59 donne, alcune delle quali in stato di gravidanza.
(foto di Marco Costantino)
Arrivano tutti da Burkina Faso, Gambia, Ghana, Nuova Guinea, Libia, Mali, Nigeria, Senegal e Sudan, hanno lasciato i loro paesi d’origine mesi e mesi fa per affrontare prima un lungo viaggio via terra, quindi interminabili settimane di attesa nei pressi dei porti libici. Per i medici addetti ai controlli a terra sono tutti in discrete condizioni di salute e solo 25 hanno avuto necessità di essere sottoposti all’ormai consueto trattamento per scabbia e pidocchi. Solo per pochi però il viaggio è finito. Secondo il piano di riparto stabilito dal Viminale, solo 44 rimarranno in Calabria, mentre in 150 verranno equamente distribuiti in Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, 25 andranno in Abruzzo e altrettanti in Basilicata. Quasi per tutti, si tratta di tappe intermedie. Si sono imbarcati sognando un futuro in Francia, Germania e Nord Europa, dove in molti hanno ad attenderli familiari ed amici. Ma presto le loro speranze dovranno fare i conti con fortezza Europa, che giorno dopo giorno alza nuovi muri e ripristina vecchie frontiere.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it
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