COSENZA Il gelo dello spettro che da mesi aleggia sulla città, evocando arresti più o meno imminenti e tempeste politico-giudiziarie, spinge il centrosinistra che si è raccolto attorno a Lucio Presta a fare un passo avanti e a chiamare in causa la commissione Antimafia. È con la preoccupazione disegnata in faccia che i rappresentanti del Pd e delle liste del centrosinistra chiedono formalmente alla commissione parlamentare guidata da Rosy Bindi, di dire se qualcuno dei candidati a sindaco tra quelli in corsa abbia qualche motivo per temere che prima o poi si veda arrivare le forze dell’ordine a casa. E nello stesso modo, quasi invocano gli stessi candidati che dovessero avere qualche motivo per temere la magistratura di fare un doveroso passo indietro, «per non trascinare Cosenza nella vergogna». Per usare la metafora che è congeniale a Luigi Incarnato, responsabile della qualità delle acque in Calabria, si vuol sapere se «tutti i candidati sono potabili».
Per la verità la commissione Antimafia era stata chiamata anche da Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia, per valutare la trasparenza dei candidati a consiglieri, adesso il centrosinistra fa un passo oltre e alza il tiro, chiedendo che lo sguardo vigile venga puntato sui candidati a sindaco. Lo scopo principale è quello di sfuggire allo stillicidio generato anche dal «chiacchiericcio alimentato nelle strade», e soprattutto evitare il baratro di un eventuale commissariamento successivo alle elezioni, «destino vergognoso che Cosenza non merita assolutamente». Che è come dire: se qualcuno è al centro di un’indagine per reati gravi, si proceda adesso, perché dopo sarebbe una tragedia per tutti.
In quest’ottica torna di attualità la scelta, consumatasi quale tempo fa e ricordata da Incarnato, di sfiduciare Occhiuto e porre fine anticipatamente alla sua amministrazione, «grazie a quei consiglieri che votarono contro il sindaco, per il bene della città».
Dal canto loro i rappresentanti del centrosinistra sono pronti a mettere entrambe le mani sul fuoco circa la totale trasparenza del loro candidato, Lucio Presta, con il quale dichiarano la più totale sintonia e «l’assoluta coesione».
PRESTA: A COSENZA SERVE TRASPARENZA In serata è arrivata anche la dichiarazione del candidato a sindaco Lucio Presta: «Chiunque scelga di accompagnarmi nella corsa elettorale deve sposare il principio della legalità e ritengo bizzarro che si lotti strenuamente affinché la commissione antimafia estenda l’impegno alle città di Cosenza e Crotone, limitandosi però ai candidati consiglieri, senza battersi con altrettanta energia perché tale verifica valga anche per i candidati a sindaco». «Che durata e che credibilità potrebbe mai avere un’Amministrazione composta da consiglieri onesti privi di problemi con la giustizia – aggiunge Presta – a fronte della guida di un ipotetico sindaco disonesto e corrotto? Per questo motivo, dichiaro apertamente di essere disposto, e anzi richiedo che tale proposta venga seriamente valutata, a tutti i controlli necessari al fine di garantire alla città di Cosenza, trasparenza, non solo a livello teorico ma sul piano pratico e invito gli altri candidati a sindaco a fare altrettanto. Se vogliamo cambiare la città davvero, forse è il caso di iniziare a dimostrarlo».
Michele Giacomantonio
redazione@corrierecal.it
x
x