Siamo stati facili profeti nell’immaginare che, l’ostinata volontà dimostrata da Sergio Abramo nel proseguire il mandato fino alla scadenza naturale, senza che se ne ravvisassero le minime condizioni politiche e amministrative, avrebbe prodotto, naturalmente, altri guasti alla città. Ignorato colpevolmente, infatti, l’allarme lanciato da autorevoli istituti di rilevanza nazionale, che hanno collocato Catanzaro agli ultimi posti per la qualità della vita. Il sindaco, sempre più pericolosamente solo e “scaricato” dal suo stesso partito, da tempo senza maggioranza consiliare,”protetto” e consigliato dai suoi ultimi interessati pretoriani e cortigiani, pronti anche loro (nei giusti tempi) ad abbandonarlo al proprio destino, espone a ulteriori umiliazioni la comunità rappresentata, lasciando ai loro posti (pagati dai cittadini contribuenti) dirigenti da egli stesso nominati, nonostante pesanti condanne ricevute (nel caso del direttore generale dell’Amc, venuto dal Crotonese, addirittura all’interdizione dai pubblici uffici).
Noncurante delle critiche ricevute per aver nominato (alla “modica” cifra superiore ai trentamila euro) un “cervello”, anche questo “rigorosamente” esterno alla città, con il compito di far “rinascere” il centro storico sempre più, nel frattempo, agonizzante, Sergio Abramo sarebbe pronto ad avvalersi di un altro “luminare”, questa volta rappresentativo del “napoletano”, che possa “aiutare” una politica, quella della differenziata, che ha messo ancora una volta a nudo le negligenze, il dilettantismo dell’amministrazione comunale. Non ci resta che sperare, a questo punto, che il solerte capo-ufficio stampa avverta il capo gabinetto, che a sua volta informi lo stesso sindaco, ricordandogli che nella nostra città esistono e operano tanti giovani professionisti capaci di espletare al meglio (e, forse, facendo risparmiare preziosi euro alle esauste casse comunali) i ruoli di direttore generale dell’Amc e anche di manager su materie delicate quali ambiente, traffico e centro storico.
Intanto che il sindaco (baby-pensionato grazie ai cinque anni di consigliere regionale, della cui attività non si ricorda traccia) non decida di abbandonare la sua “esterofilia” in materia di nomine, pare che stia pensando all’ennesimo (ultimo?) rimpasto di giunta. Confidiamo che anche a tale proposito, il capo-ufficio stampa ricordi al capo-gabinetto di consigliare al sindaco di “risparmiare” l’ennesima distorsione (si dice”ribaltone”?) del voto popolare.Dopo la vile “cacciata” di chi lo ha fatto eleggere alla carica di sindaco, avrà Sergio Abramo il “coraggio” di portare al governo della città coloro che, dal voto popolare, sono stati destinati all’opposizione,”sfregiando” in tal modo, ancora una volta, la libera e democratica volontà dei cittadini elettori, “costretti” a subire una così pesante onta? Alla città l’augurio che la Festa della Liberazione, appena trascorsa, sia di buon auspicio. Intanto, è ancora tempo di “Resistenza”.
*Ex assessore comunale di Catanzaro
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