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Beni confiscati, Messina: «Servono nuove norme»

ROSARNO «La nuova sede del Comando carabinieri a Rosarno, che verrà ospitata in due immobili confiscati alla ‘ndrangheta, è un risultato importante, a ulteriore testimonianza di come lo Stato possa…

Pubblicato il: 27/04/2016 – 10:40
Beni confiscati, Messina: «Servono nuove norme»

ROSARNO «La nuova sede del Comando carabinieri a Rosarno, che verrà ospitata in due immobili confiscati alla ‘ndrangheta, è un risultato importante, a ulteriore testimonianza di come lo Stato possa con i fatti vincere la battaglia contro la criminalità». Lo afferma, in una dichiarazione, Ignazio Messina, segretario nazionale dell’Italia dei Valori.
«Purtroppo però – prosegue Messina –, per un caso che va a buon fine, ce ne sono tanti altri che si arenano in un mare di burocrazia e inefficienza amministrativa: ecco perché noi di Idv riteniamo sia necessario intervenire con urgenza predisponendo gli opportuni aggiornamenti normativi per il recupero dei beni confiscati. Una battaglia che noi di Idv conduciamo con grande determinazione e per la quale abbiamo presentato in Parlamento una proposta fortemente innovativa».
«Noi – sostiene il segretario nazionale di Idv – sollecitiamo un forte cambio di passo in grado di rendere più efficiente il processo di sottrazione dei beni mobili e immobili ai clan e, subito dopo, di garantirne un reale e veloce riutilizzo per fini sociali sotto stretto controllo. Se ciò non fosse possibile, occorre nel più breve tempo passare all’opzione della loro vendita a costo certificato per permettere allo Stato di incassare prontamente risorse da reinvestire per tutti i cittadini».
Messina, nella nota, ricorda i punti salienti della proposta di legge dell’Idv e che riguardano «l’istituzione dell’Albo dei beni sottratti alla criminalità con fini di conoscenza legale; il rafforzamento dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati; la consegna in tempi rapidi a enti locali e associazioni, che ne facciano richiesta, soltanto dei beni congeniali alle loro attività; la vendita dei beni mobili e di quelli immobili non richiesti; un regime agile e certo di gestione delle migliaia di aziende confiscate. Punto imprescindibile: la trasparenza sulla gestione e la prevenzione di qualsiasi conflitto d’interesse».

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