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DIVISE INFEDELI | Soldi, regali e Iphone al «poliziotto amico»

Soldi, iPhone, pezzi di ricambio per la macchina, ricerche per trovare il motorino rubato. Non erano gratuiti i favori che l’ispettore Vincenzo Ciciarello faceva al clan Rango-Zingari. Lo rivela ag…

Pubblicato il: 27/04/2016 – 16:02
DIVISE INFEDELI | Soldi, regali e Iphone al «poliziotto amico»

Soldi, iPhone, pezzi di ricambio per la macchina, ricerche per trovare il motorino rubato. Non erano gratuiti i favori che l’ispettore Vincenzo Ciciarello faceva al clan Rango-Zingari. Lo rivela agli inquirenti il collaboratore di giustizia Adolfo Foggetti che racconta come l’informatore venisse «”ringraziato” in modo costante e diverso». L’ordine di trattarlo bene arrivava dall’alto: «Rango (Maurizio, considerato al vertice del gruppo criminale, nda) aveva sparso in giro la voce che quest’informatore era così importante da dover essere accontentato qualsiasi richiesta avesse fatto». E per accontentare il poliziotto venivano giustificati esborsi onerosi da 1000 fino a 2000 euro. Il ponte tra i due mondi, quello della mala cosentina e la talpa della polizia secondo gli investigatori era l’imprenditore Enrico Costabile che assieme a Ciciarello è stato arrestato mercoledì con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Era a contabile che venivano consegnati i soldi da dare all’ispettore. Soldi, specifica Foggetti, che venivano consegnati «non con cadenza fissa ma secondo le sue esigenze». Anche un iPhone sarebbe stato acquistato per Ciciarello, tramite Costabile. Un oggetto che risulta in uso all’ispettore anche se, scrive il gip Assunta Maiore nella sua ordinanza di custodia cautelare, «non vi sono riscontri in ordine alla provenienza».

IL MOTORINO RUBATO I ringraziamenti a Ciciarello erano, dice il collaboratore, «costanti e diversi». Come rivenire il motorino che gli era stato rubato.
Un compito per il quale si scomodarono Rango, Foggetti e «altri importanti componenti del nostro gruppo». Il collaboratore ricorda che l’episodio avvenne nel 2013 (ma dalla denuncia risulta il 2014) e non specifica la marca del motorino. Quello che ricorda è l’urgenza di ritrovarlo. «Rango – racconta Foggetti – incaricò anche me, Gennaro Presta, io chiesi chiesi anche a Roberto Porcaro fintanto che Rango non mi disse di averlo trovato». Da quello che risulta dagli atti della questura di Cosenza la denuncia per il furto venne effettuata da Ciciarello il 30 maggio 2014 e il motociclo in questione venne ritrovato il giorno dopo. Secondo il gip: «Se è vero che il dato in sé non riscontra in modo individualizzante, certamente la circostanza avvalora il giudizio di attendibilità di Foggetti».

I PEZZI DI RICAMBIO Riferisce Foggetti: «Ancora al poliziotto venivano forniti pezzi di ricambio da Conforti. Costoro hanno un rapporto con la malavita organizzata cosentina dello stesso tipo di quello del meccanico Roberto Pastore, nel senso che ci devono vendere i pezzi di ricambio a prezzo di costo. Tengo a precisare che i pezzi di ricambio venivano acquistati da noi a prezzo di costo, consegnati a Costabile, che poi li consegnava al poliziotto». Da un’intercettazione telefonica rilevata tra Costabile e Ciciarello, il primo contatta l’amico perché gli indichi dove portare a riparare l’auto e questi lo invia a suo nome da Pastore. La telefonata si conclude con «e dopo li facciamo noi i conti, ok?», che lascia pensare, secondo il gip, «che Costabile avrebbe potuto quantomeno spuntare un prezzo più conveniente, proprio perché Pastore era vicino alla cosca e potevano ottenere trattamenti di favore e che per tale ragione era necessaria la presenza di Costabile».

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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