ROMA Il panico scatta a metà mattinata, nel momento in cui Lucio Presta alza la cornetta per mettersi in collegamento con Palazzo Chigi. A Luca Lotti e Marco Minniti, il manager dei vip comunica ufficialmente una decisione che aveva già maturato da giorni: «Basta, getto la spugna. Problemi personali e complicazioni politiche mi impediscono di affrontare serenamente la campagna elettorale a Cosenza. Ho deciso di fare un passo indietro, vi ringrazio comunque per la fiducia».
È in quel momento che si materializza il peggiore degli incubi nello stato maggiore del Pd. A otto giorni dalla presentazione delle liste i dem non hanno un candidato a sindaco. Una situazione da allarme rosso, tanto che nella war room di Palazzo Chigi non è consentito l’accesso ai dirigenti calabresi del Pd. Troppo delicata la vicenda, troppo alto il rischio di commettere nuovi errori.
Il nome cerchiato in rosso sulla scrivania dei vertici del Pd è quello di Carlo Guccione. Il progetto è quello di schierare un big per provare a salvare il salvabile, in una competizione che sembra già segnata per i dem. Il consigliere regionale, sulle prime, si mostra poco incline all’ipotesi che gli viene prospettata: «No, guardate. Le candidature non si possono improvvisare». Poi, dopo molte insistenze, all’ex assessore regionale viene strappata una promessa: «Va bene, ci rifletterò».
Ciò non significa che Guccione sia intenzionato a candidarsi. Tutt’altro. Risiedono, in lui, alcune perplessità di natura politica. In primis: rischiare di indebolire ulteriormente il centrosinistra considerato che Enzo Paolini è già in campo e non intende fare passi indietro. In secundis: non avere garanzie sul fatto che altri pezzi di quella che ormai viene definita ex Grande alleanza civica possano staccarsi e accasarsi altrove.
Da Roma, in ogni caso, assicurano che ogni tentativo per ricomporre un quadro ultra frammentato verrà portato a termine. Ergo: si proverà a capire definitivamente se è possibile convincere il Nuovo centrodestra a rivedere la scelta di correre in autonomia rispetto al Pd. Compito difficile, ai limiti dell’impossibile, considerato che i fratelli Gentile hanno dato la loro parola a Paolini.
In ogni caso, sono ore di grandi trattative. Un dato, comunque, appare certo: la partita che riguarda Cosenza è ormai esclusiva pertinenza di Roma. I dirigenti locali del Pd possono attendere e… sperare.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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