LAMEZIA TERME «Il commissario Scura continua a non tener conto che v’è pure la sanità lametina con lunghissime liste d’attesa, con gravissime carenze di personale, con la mancanza dei primari in tutti i reparti chiave dell’ospedale». È quanto dichiara il deputato del Partito democratico Sebastiano Barbanti.
«Abbiamo chiesto, in un recente incontro al commissario – continua –, una inversione di rotta, che si inizi un percorso di rinforzamento dell’attuale realtà con la nomina dei primari e con gli adeguamenti del personale dei reparti, spesso al limite della possibilità di operare con una qualche sicurezza. Invece si aggiungono sottrazioni di personale, come il sanitario che viene spostato al Servizio trasfusionale di Catanzaro. Lo sa il commissario Scura che il Servizio trasfusionale di Lamezia svolge, oltre l’attività trasfusionale, anche l’assistenza ai pazienti in trattamento con anticoagulanti orali? Lo sa che questi pazienti sono oggi più di 1.500 e si presentano al centro con una cadenza giornaliera di 100-120 al giorno? Come si potrà fare a continuare l’assistenza con tre medici che devono assorbire la richiesta del trasfusionale ma anche quella del settore laboratoristico coagulazione che continua a essere assegnato allo stesso centro trasfusionale e non come dovrebbe essere al laboratorio analisi? Spostare un medico dal trasfusionale di Lamezia oggi significa mettere a repentaglio l’intera attività del servizio trasfusionale. Secondo i decreti del commissario, il servizio trasfusionale a Lamezia non dovrebbe esistere in base a un decreto del 2014 che aveva già mirato alla chiusura dello stesso servizio poi non riuscita per l’intervento di Oliverio. Ora il direttore generale dell’azienda sanitaria sembra che nell’atto aziendale confermi la presenza del servizio trasfusionale nell’ospedale di Lamezia anche perché non si può pensare, a Lamezia così come a Castrovillari e a Polistena, a ospedali dotati di pronto soccorso, di terapie intensive e di reparti di degenza per acuti senza l’esistenza di un servizio trasfusionale, che tra l’altro e’ previsto nei decreti nazionali in tutti gli ospedali non di base. Ma la conferma del direttore generale non può essere minata dall’interno. Al Servizio trasfusionale di Lamezia servono medici e tecnici e serve stabilire che le competenze non di istituto non possono essere svolte in questo momento di grave criticità di personale e serve stabilire che il servizio di controllo dei pazienti in trattamento con anticoagulanti orali, per il numero dei pazienti e per la continuita’ dell’assistenza che viene richiesta, sia attribuito a personale dedicato».
«Perciò – conclude Barbanti – chiedo al commissario di riaprire il tavolo, gli interventi possibili di adeguamento di personale siano concordati e definiti stabilendo priorità tra i direttori delle aziende sanitarie ospedaliere e del Policlinico Mater Domini, valutando le richieste di tutti e distribuendo efficacemente ed equamente le risorse nell’area Lamezia-Catanzaro».
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