CATANZARO «Negli atti aziendali licenziati dalle Asl calabresi e inviati alla Regione che dovrà approvarli non si intravede alcun interesse per la salute dei cittadini». È quanto dichiarano, in una nota congiunta, il segretario generale dell’associazione unitaria psicologi italiani Mario Sellini e il presidente dell’Ordine degli psicologi della Calabria, Franco Campolo e il segretario regionale Aupi-Fassid, Armodio Lombardo. «In nessun documento redatto nelle cinque Asl della regione, infatti – proseguono – è previsto il servizio di psicologia aziendale, seppur menzionato a pag. 30 delle linee guida agli atti aziendali della Regione Calabria. Ci dispiace molto constatare il fatto che sono state previste molte strutture complesse e semplici assolutamente inutili e costose a totale discapito dell’area sanitaria e dell’umanizzazione delle cure. Non ne capiamo il motivo. Non bisognerebbe provare a risparmiare?».
I tre rappresentati degli psicologi, in una lettera, hanno chiesto un confronto urgente sul tema al presidente della Regione, Mario Oliverio, al commissario Massimo Scura e al prof. Riccardo Fatarella.
Secondo Sellini, Campolo e Lombardo, «nelle linee guida degli atti aziendali, l’assistenza psicologica, unitamente a quella psichiatrica, è prevista anche per i detenuti presso gli istituti penitenziari di riferimento (pag. 29 delle linee guida, d.lgs 230/99)».
«È evidente – aggiungono – che le Aziende sanitarie calabresi non dimostrano la stessa sensibilità dimostrata dal ministero della Salute che, tramite il sottosegretario Vito De Filippo, ha attivato un tavolo tecnico sulla psicologia, proprio nell’ottica dell’umanizzazione delle cure. Forse la notizia non è giunta per tempo nelle Asl calabresi che ignorano sia le disposizioni regionali sia la tendenza del governo a livello nazionale. Il risultato è che più di due mila psicologi iscritti all’Ordine regionale sono stati scarsamente considerati».
«Siamo pronti alla mobilitazione – annuncia Sellini – qualora sarà necessario. Sempre per il bene dei cittadini e nell’ottica dell’umanizzazione delle cure».
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