REGGIO CALABRIA Gran parte di interventi già programmati da anni poi trascinati nel tempo – attraverso le varie programmazioni comunitarie e nazionali – e, infine, confluiti nel nuovo strumento di programmazione. In sintesi, quanto previsto nel Patto per lo sviluppo della Regione Calabria – firmato sotto gli occhi vigili dei Bronzi di Riace dal premier Renzi e dal governatore Oliverio – rispecchia questo contenuto. Basti ricordare, su tutti, gli interventi sulle dighe calabresi, sul sistema aeroportuale, portuale e infrastrutturale in generale. Voci che erano già state contemplate negli anni passati, da Programmi operativi regionali, Accordi di programma quadro o Piani per il Sud. Opere spesso rimaste incompiute o in corso di realizzazione perenne che sarebbero dovute essere completate da lustri. Annunci di finanziamenti ad hoc, stati d’avanzamento disattesi e rimasti lettera morta. Ora si resetta tutto, o meglio si parte da dove si era lasciato per completare o iniziare da capo.
AREE DI INTERVENTO E RISORSE Ma partiamo dai numeri certi che questo accordo restituisce. Ad iniziare dalle aree d’intervento. Nel Patto ne vengono individuate 7: Infrastrutture nodali; Ambiente e messa in sicurezza del territorio; Sviluppo economico e produttivo; Turismo, cultura e sport; Scuola, università e lavoro; Edilizia sanitaria e, infine, Sicurezza e legalità. Voci per le quali il Patto prevede specifiche risorse, o meglio costi complessivi. Cioè quanto costerà realizzare tutti gli interventi previsti all’interno di ogni singola area d’azione. Che tradotto in soldoni significa che non tutte le risorse sono state ancora trovate e dunque assegnate alla Calabria. Complessivamente per trasformare in realtà quanto previsto dal Patto occorreranno circa 5 miliardi di euro. Per l’esattezza 4.933.558.754 euro.
SOMME CERTE E SOMME DA RECUPERARE Della massa di risorse previste per mettere in atto gli interventi inseriti nel Patto solo una parte è già coperta da finanziamenti esistenti. Mentre un’altra quota resta ancora da reperire. In particolare su circa 5 miliardi sono ancora da individuare circa un quarto (24,3%). Si tratta di quasi 1,2 miliardi che il governo si impegna a rinvenire tra le risorse del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc). Mentre della quota già individuata – che resta la più cospicua (oltre il 45%) – in realtà gran parte era già nelle disponibilità della Regione. Si tratta per lo più di somme contemplate nel Programma operativo regionale 2014-2020 o da delibere Cipe o, ancora, da altre fonti di finanziamento già da tempo previste per la Calabria. Dunque non nuove risorse aggiuntive, ma semplicemente un elenco ben preciso di somme già – in teoria – nel forziere della Regione.
GLI INTERVENTI PREVISTI Dagli interventi per la bonifica delle discariche mai fatti a quelli sugli impianti di depurazione. E ancora. Progetti per le dighe da sempre rimaste incompiute (Metramo, Esaro e Menta) e interventi per i porti tra cui i più cospicui previsti per Catanzaro e Gioia Tauro. Senza dimenticare il sistema aeroportuale calabrese. Anche se le voci più consistenti, oltre a quelle relative ai progetti di di risanamento degli impianti depurativi (473,7 milioni), sono rappresentate dagli interventi finalizzati alla riqualificazione edilizia di scuole (oltre 487,6 milioni) e alla mitigazione del rischio idrogeologico (circa 451 milioni). E poi ci sono gli ospedali e le strutture sanitarie per le quali il Piano prevede una spesa complessiva di oltre 662 milioni. In questo caso la voce grossa la fa la realizzazione del nuovo ospedale di Cosenza 245 milioni (circa il 37% dell’intera dotazione prevista per quest’asse d’interventi). Anche se per compensare l’altra area forte della Regione ci sono i circa 115 milioni messi in conto per completare il Morelli di Reggio. Per quanto attiene poi il settore produttivo, la somma più cospicua è contemplata per l’agroalimentare (220 milioni) e il credito d’imposta (157 milioni). Nell’elenco della spesa di rilievo programmata c’è poi il Piano regionale dei rifiuti: qui sono previsti oltre 235,388 milioni. Una somma che servirà a realizzare la nuova impiantistica in Calabria oltre che per rafforzare il sistema di raccolta differenziata. Dunque tanti, tantissimi interventi che si spera diventino qualcosa di più di un semplice elenco delle buone intenzioni.
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it
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