CATANZARO Trentacinque condanne a pene comprese tra gli 8 mesi e il 14 anni di reclusione. È il verdetto emesso dal gup di Catanzaro al termine del processo con rito abbreviato scaturito dalle operazioni “Chimera” e “Chimera 2”, coordinate dalla Dda del capoluogo di regione e condotte tra il maggio e l’ottobre del 2014 dai carabinieri del Nucleo investigativo di Catanzaro e della Compagnia di Lamezia Terme contro la cosca lametina Cerra-Torcasio-Gualtieri. L’attività investigativa aveva fatto luce sulla prosecuzione dell’operatività del sodalizio ‘ndranghetistico operante sul territorio di Lamezia Terme Nicastro già acclarata con l’operazione “Spes” risalente all’anno 2007. Le indagini inoltre avevano fatto emergere la sudditanza di imprenditori e commercianti, destinatari di atti intimidatori, taglieggiati e costretti a fornire le proprie opere gratuitamente, nonché il ruolo preponderante delle donne della cosca che non solo adempivano a compiti prima devoluti agli uomini, alcuni dei quali in carcere a seguito delle precedenti operazioni di Polizia quali “Remake”, “Medusa” e “Perseo”, ma a tutti gli effetti beneficiarie delle estorsioni portate a termine dalla cosca.
Dei 38 imputati che hanno affrontato l’abbreviato sono state assolte, «per non aver commesso il fatto», Aurora Raineri, Rita Torcasio e Angela Torcasio. I condannati, nei cui confronti sono state formulate le accuse, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti, sono: Nino Cerra (’48), a cui sono stati inflitti 13 anni e 4 mesi; Teresina Cerra, 10 anni; Pasquale Cerra, 9 anni e 4 mesi e 8mila euro di multa; Luca Cerra, 6 anni e 5mila euro di multa; Vincenzo Torcasio, 13 anni; Alessandro Torcasio, 7 anni e 8 mesi; Pasquale Torcasio (’80), 7 anni e 8 mesi; Francesco Tropea, 7 anni e 8 mesi; Angelina Torcasio, 3 anni e 8 mesi e 1.200 euro di multa; Emilio Francesco Gualtieri, 8 anni e 6mila euro di multa; Maria Gualtieri, 4 anni; Nicola Gualtieri (’92), 12 anni e 8mila euro di multa; Antonia Gualtieri, 3 anni e 8 mesi, 1.200 euro di multa; Ottorino Rainieri, 10 anni e 8 mesi, 6mila euro di multa; Gennaro Muraca, 7 anni e 4 mesi e 5mila euro di multa; Antonio Villella, 7 anni e 8 mesi; Giuseppe Gullo, 8 anni e 6mila euro di multa; Pasquale Carnovale, 7 anni e 8 mesi; Paolo Paone, 7 anni e 4 mesi e 5mila euro di multa; Antonio Paradiso, 7 anni e 4 mesi; Gaetano La Rosa, 8 anni e 6mila euro; Nino Cerra (’91), 7 anni e 4 mesi e 5mila euro di multa; Angelo Francesco Paradiso, 7 anni e 4 mesi; Pasquale Torcasio (’69), 14 anni; Domenico Torcasio, 8 anni e 8 mesi, 6mila euro di multa; Giovanni Torcasio, 8 anni e 6mila euro di multa; Federico Gualtieri, 8 anni e 6mila euro di multa; Antonio Gualtieri, 13 anni e 4 mesi; Francesco Gualtieri, 8 anni e 6mila euro di multa; Cesare Gualtieri, 14 anni; Nicola Gualtieri, (’45), 8 anni e 8 mesi e 6mila euro di multa; Giuseppe Rainieri, 7 anni e 8 mesi; Luciano Cimino, 4 anni e 8 mesi e 6mila euro di multa; Giancarlo Chirumbolo, 6 anni; Alessandro Durante 8 mesi.
Il sostituto procuratore della Dda catanzarese Elio Romano, nel corso della requisitoria effettuata nel luglio 2015, aveva chiesto trentasette condanne a pene dai due ai sedici anni di reclusione.
Il giudice ha inoltre riconosciuto il risarcimento nei confronti delle parti civili: 80mila euro al Comune di Lamezia Terme, 10mila euro all’Associazione antiracket di Lamezia e 10mila euro alla Federazione antiracket italiana. Somme, queste, a cui vanno aggiunti 2.580 euro di spese legali.
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