CATANZARO “Dispiace vedere il Milan in quella posizione di classifica che quindi rischia di non fare le coppe europee. Indipendentemente dalle scelte, dai cambi di allenatore, questa situazione è spiacevole per tutti i tifosi dei rossoneri. Me compreso”. Carlo Ancelotti non nasconde la propria fede milanista e l’amarezza per un campionato sottotono da parte intervenendo, a Catanzaro, al premio “Nicola Ceravolo”, riconoscimento giunto alla sua settima edizione e che in passato è stato attributo ad altri grandi allenatori come Claudio Ranieri, Claudio Lippi, Antonio Conte e Cesare Prandelli, oltre che alle bandiere del calcio Javier Zanetti e Massimo Palanca.
Ancelotti, intervistato sul palco da Italo Cucci e Sabrina Gandolfi assieme all’ideatore del premio Maurizio Insardà, ha ripercorso i momenti più significativi della sua carriera da allenatore parlando a ruota libera della sua visione del calcio e dell’evoluzione dello sport da quando, alla fine degli anni settanta, ha iniziato a giocare, fino ad arrivare alla prossima avventura sulla panchina del Bayern Monaco sulla quale si è limitato a dire: “Il campionato e la Champions sono ancora in corso quindi non voglio dire nulla sulla stagione attuale, però posso dire che sto imparando il tedesco ed è molto difficile. Però “Danke” l’ho già imparato”.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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