LAMEZIA TERME «Ogni azienda agricola produce in media 40 chili di carte ogni anno per adempiere agli obblighi burocratici. Per una sola pratica di presentazione dei Psr si sviluppano oltre 2 chili di materiale cartaceo. Documenti vari la cui elaborazione impegna circa 100 giornate lavorative di un profilo amministrativo. La situazione è ormai insostenibile, aggravata anche dai ritardi nei pagamenti relativi alla Pac 2015». Sono questi i motivi per cui Cia, Confagricoltura e Copagri hanno deciso di scendere in piazza il 5 maggio con una manifestazione nazionale.
«Il “mostro” della burocrazia – sottolineano le tre organizzazioni in una nota – però, è solo la punta dell’iceberg di una situazione estremamente complessa per il comparto. Il permanere dell’embargo russo, che macina perdite milionarie ogni giorno, si innesca anche in una fase dove i prezzi all’origine delle produzioni agricole nazionali stanno registrando i minimi storici, con il latte venduto intorno ai 30 centesimi al litro e le arance a 18 centesimi al kg».
«Appare fin troppo chiaro quindi – spiegano Cia, Confagricoltura e Copagri – che senza politiche d’intervento urgenti e misure efficaci e puntuali, si profilano situazioni fallimentari per le aziende agricole. Da qui le ferme richieste delle Organizzazioni agricole alle istituzioni di agire con rapidità e dare seguito a quegli interventi annunciati e non realizzati».
«Il prossimo 5 maggio la mobilitazione – annunciano gli organizzatori – coinvolgerà migliaia di agricoltori che, da tutto il territorio nazionale, raggiungeranno le tre principali piazze della protesta: i produttori delle regioni del Centro arriveranno con le delegazioni a Roma, il Nord si concentrerà a Bologna e gli agricoltori del Sud si daranno appuntamento a Catanzaro».
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